Quanti di noi riescono a fare con le proprie mani un tortellino perfetto, così come insegna la tradizione emiliana? Bene, i ragazzi de Il Tortellante ce la fanno benissimo.
Sono tutti autistici, i ragazzi del Tortellante, e dotati di alti livelli di precisione, pazienza, rigore e cura.
Succede a Modena – dove altro sennò? -, grazie Silvia Panini, madre di un ragazzo affetto da autismo, che ha avuto la singolare idea di utilizzare le doti del suo ragazzo speciale, e di molti altri, indirizzandole verso un lavoro che fosse veicolo di socializzazione e inclusione, ma con risvolti pratici, oltre che terapeutici.
Nel laboratorio di cucina del Tortellante, i ragazzi, dai 16 ai 18 anni, sotto lo sguardo attento delle “sfoglie” – cioè le nonne depositarie dell’antica arte di stendere la sfoglia, riempirla e ripiegarla per ottenere dei perfetti tortellini – impastano, sfogliano e ripiegano con ottimi risultati.
“Con questa attività abbiamo smentito quasi tutti i preconcetti sull’autismo –dice a Repubblica Silvia Panini– , e tutti i ragazzi, insieme a educatori e genitori, lavorano in un ambiente di serenità, collaborazione e professionalità”.
“Nessun blocco verso il mondo esterno, tutto il contrario di quella immagine di persone ‘chiuse nella loro bolla’ che si vede ancora circolare. I ragazzi autistici lavorano fianco a fianco con volontari e non hanno problemi a insegnar loro se arriva qualche neofita che non ha mai piegato un tortellino”.
Il progetto, portato avanti dall’Associazione Aut Aut di Modena, ha inaugurato i corsi nel primo semestre del 2016, e sta al momento procedendo con nuovi corsi.
Dal settembre 2018, grazie all’interessamento del Comune di Modena, i ragazzi potranno anche contare sull’apertura di una vera e propria bottega, vicino all’ex mercato ortofrutticolo di Modena, dove tutti potranno acquistare i tortellini fatti da loro.
A supportare il progetto c’è anche lo chef migliore del mondo 2016, Massimo Bottura che, continua Silvia, “ha seguito e sostenuto il progetto fin dalla prima ora” e che, durante la Settimana Blu dell’autismo, lo scorso 27 marzo, “ha cucinato i nostri tortellini per oltre 200 persone, ospiti al Refettorio del Vescovo”.
Evento che ha visto i ragazzi protagonisti non solo nel ruolo di cuochi ma anche di abili camerieri.
Un progetto che guarda avanti e utilizza le risorse particolari di cui sono dotati questi ragazzi per farne un mezzo di inclusione sociale, e per offrire loro la possibilità, in futuro, di affacciarsi con autonomia e dignità al mondo del lavoro.
Una concreta possibilità di vita sociale dove poter dare il proprio apporto, senza essere considerati solamente un impegno o un peso.
E tutto questo, grazie a un “semplice” tortellino.
[Crediti | Link La Repubblica]