Cambiano volto e sostanza le bibite Sanpellegrino, sul mercato italiano dal 1932. Avevano bisogno di una ventata d’aria fresca? Probabilmente sì, a giudicare dal nuovo vestito dei soft drink in vetro, che ora si intonano perfettamente col bancone di cocktail bar, più simili a ingredienti per la mixology, tra linee più affusolate e toniche differenziate.
Non si perde la storica clavetta di vetro, che da sempre caratterizza l’aranciata italiana da spiaggia, ma è comunque oggetto di un restyling, con una forma meno tondeggiante e più slanciata, che abbandona anche l’effetto “buccia d’arancia”.
Anche Sanpellegrino decide di tentare la svolta del bio: le sue tre storiche referenze (Aranciata, Aranciata Amara e Limonata) diventano biologiche, utilizzando arance e limoni 100% italiani da agricoltura biologica, zucchero grezzo di canna biologico e aromi naturali d’arancia e limone. “Le Bibite Sanpellegrino stanno vivendo una tappa importante della propria storia”, ha commentato Elisabetta Bracci, Premium Brands Marketing Manager di Sanpellegrino. “Dare una nuova forma alla nostra storica clavetta, rendendola più moderna e premium, ed esaltare ancora di più l’origine dei nostri ingredienti con una linea BIO, sono un forte segnale della volontà delle Bibite Sanpellegrino di rispondere proattivamente alle tendenze della società moderna e alle esigenze dei consumatori di oggi”.
Sempre in questa direzione vanno le toniche, che ammiccano al mondo della mixology con una linea specifica: c’è quella speziata, quella agli agrumi e quella con le note di rovere, addirittura. Alla faccia del gin-tonic qualsiasi.
Insomma, le bibite Sanpellegrino vogliono passare dal frigo del bar al bancone del cocktail bar, anche a costo di far abituare all’idea i clienti più affezionati. Ci riusciranno?