A Milano i ristoratori hanno deciso di protestare contro il nuovo Dpcm, dicendo basta alle limitazioni e chiedendo più aiuti. Subito dopo che Giuseppe Conte ha rivelato il contenuto dell’ultimo Dpcm (arrivato a solo una settimana di distanza del precedente a causa dell’impennata nei contagi da Coronavirus), i titolari e gestori dei ristoranti del capoluogo lombardo hanno deciso di scendere in piazza per contestare le norme restrittive imposte, fra cui anche la limitazione dell’orario di apertura dei locali.
Proprio ieri gli esercenti si sono dati appuntamento in piazza, davanti alla sede della Regione Lombardia: qui hanno chiesto al Governo di intervenire per evitare che tutta la categoria subisca un fallimento economico.
I ristoratori milanesi hanno spiegato che i ristoranti hanno già sofferto parecchio a causa del lockdown e del diminuito flusso di avventori causato dalla pandemia da Covid-19. In questo momento stavano iniziando appena a riprendersi, ma fra capo e collo gli sono piovute nuove limitazioni. Solo che le restrizioni continuano ad arrivare, ma non si può dire altrettanto degli aiuti promessi che latitano.
Il Governo non sta chiudendo i ristoranti, questo è evidente, ma è quasi come se lo stesse facendo perché a causa degli orari ridotti, gli incassi sono destinati a diminuire di nuovo, non potendo così pagare affitti e fornitori.