Andiamo a Milano perché stanno facendo discutere gli assembramenti per gli aperitivi che si sono creati ieri alla Darsena. Per questo motivo le forze dell’ordine hanno dovuto bloccare gli accessi. Ah, per non generare equivoci, la foto dell’articolo è di repertorio.
A causa del bel tempo, tantissimi giovani ieri hanno deciso di recarsi sui Navigli all’ora dell’aperitivo. Il problema, come sempre in questi casi, è che non è stato rispettato il distanziamento sociale, il divieto di creare assembramenti e l’uso obbligatorio della mascherina.
Pur essendo in zona arancione rafforzato, con il rischio incombente della zona rossa, i milanesi (ma ad onor del vero non solo loro: in tutta Italia, anche nei paesini più piccoli, orde di ragazzi e passeggiatori di gruppo hanno creato assembramenti senza distanziamento e mascherine un po’ ovunque) si sono dimenticati di quel piccolo dettaglio della pandemia e delle norme anti diffusione da rispettare (che sono sempre le stesse da circa un anno a questa parte).
Così si sono recati in massa sui Navigli per fare un aperitivo, ammassandosi gli uni sugli altri spesso senza utilizzare la mascherina. Per questo motivo le forze dell’ordine non hanno avuto scelta: hanno attivato i blocchi di accesso e hanno proceduto a fare controlli serrati. La cosa deprimente è che, nonostante la visibile e tangibile presenza delle forze dell’ordine, i gruppi di festaioli della movida non sempre hanno rispettato il distanziamento sociale, stando ammassati gli uni sugli altri.
Arrivati poi alle 18, quando i locali e i bar hanno chiuso, ecco che finalmente la Darsena si è svuotata. Poi chiediamoci perché si torni un po’ ovunque in zona rossa, chissà come mai.