Qualcuno si sarà pur preso il disturbo di misurare la curva di domanda del Poke e sarà giunto su per giù a questa conclusione: se è sul piatto hawaiano che si vuol puntare per aprire una nuova catena di ristoranti, allora forse è il caso di farlo presto. Pandemia o no. E magari distinguendo l’offerta in qualche maniera, ché non basta più proporre agli avventori il fiore di loto in aggiunta con un euro di supplemento, per distinguersi.
E a conti fatti è sorprendente che nessuno ci avesse pensato: puntare sul riso buono e sulle sue tante varietà, nonché sulla produzione risicola italiana, per differenziare l’offerta e interpretare la ricetta delle Hawaii in chiave fusion (si dice ancora fusion?).
“Il primo poke 100% italiano, non solo negli ingredienti ma nell’ideazione stessa dei piatti“: più di così.
MikaPoke debutta a Torino, aprendo (ieri, 4 maggio) 3 ristoranti, nella centrale via San Massimo 4, nell’elegante Hilton DoubleTree, a Lingotto, e al Mercato Centrale di Torino (per quell’inaugurazione, però, bisogna aspettare che i locali possano nuovamente ospitare i clienti al chiuso).
L’impresa è de “Gli Aironi”, riseria di Vercelli già nota ai lettori di Dissapore, e coinvolge Federico Giovannelli, imprenditore torinese conosciuto anche per il suo “Barotto”. E la proposta è in effetti inedita: si punta sulla versatilità della materia prima accostando ora Baldo e ora Apollo a granella di nocciole, ‘nduja e “MicaSalsa al basilico” a polpette fritte, baccalà e uova cotte a bassa temperatura, oltre al pesce crudo naturalmente.
“La filosofia di MicaPoke è quella di partire dal riso italiano, preparandolo con l’attenzione e la tecnica che si dedica a un risotto, e condendolo con ingredienti tipici delle ricette della tradizione italiana”: nascono così il Micacarbonara (nomen omen), il Micacacciatora e il Micacaponata, per citare tre delle ricette studiate ad hoc, da scegliere in alternativa al “poke fai da te”, in abbinamento alle birre artigianali di Filodilana.
10, 90 euro per il formato medio, 12, 50 per chi ha molta fame.