Michele Minchillo aveva conquistato il macaron con la Guida Michelin 2023. Il suo ristorante, il Vitium di Crema, è stato chiuso qualche mese fa; ma ora si trova al centro di un’inchiesta condotta dalla Procura di Bari per l’uso di denaro pubblico.
La questione è piuttosto semplice: pare che varie attrezzature da ristorazione, finire per l’appunto nella cucina del Vitium, fossero state acquistate dal padre di Minchillo utilizzando la carta di credito di PugliaPromozione, agenzia del turismo per la quale ha ricoperto la carica di direttore generale e amministrativo.
Le indagini, dicevamo, sono tuttora in corso; ma l’accusa è già limpida: utilizzo di fondi pubblici originariamente intesi per il turismo, e spesi utilizzando la carta di credito assegnata per ragioni d’ufficio al padre (ora deceduto).
Il sequestro e lo stato delle indagini
Il nome di Michele Minchillo appare dunque nel registro degli indagati: gli agenti della Guardia di Finanza hanno già eseguito un sequestro di 10 mila euro e di varie attrezzature da ristorazione, tra cui una cucina a gas Silver con sei fuochi, frigoriferi e un forno professionale.
Questi oggetti, come accennato, sarebbero stati acquistati addebitando il loro costo all’agenzia del turismo della Puglia. La Guardia di Finanza dovrà, nei giorni a venire, verificare se tale patrimonio sia di fatto ancora nella disponibilità di Minchillo: come accennato in apertura di articolo, infatti, il ristorante dello chef pugliese ha tirato giù la serranda da ormai qualche mese.
“Invidia tra ristoratori e città poco ricettiva” aveva spiegato a tal proposito lo chef pugliese. “Ho intercettato commenti fastidiosi e credo che il territorio non sia pronto per un progetto ambizioso e innovativo”. Minchillo sarà chiamato a rispondere di peculato, falso ideologico, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di beni di provenienza illecita e autoriciclaggio; ma il suo nome non è il solo a essere scritto nel registro degli indagati.
Il sequestro disposto dalle autorità competenti, che ammonta a un valore complessivo di 400 mila euro, è stato di fatto eseguito nelle province di Bari, Torino, Cremona e Lodi. Tra i nomi coinvolti figurano anche quello di Laura Minchillo (sorella di Michele), la madre Sandra Garau e Vito Mastrorosa, funzionario di PugliaPromozione oggi in pensione.