Fermate i bollori italici: la nuova trovata di casa KFC non è una pizza – non nel senso stretto, perlomeno. Immaginatevi il tradizionale pollo fritto del fast food in questione unito al più classico dei topping da pizza, ossia pomodoro e formaggio (anche se, per aspetto e probabilmente consistenza, diverso da quello a cui siamo abituati), qualche tondo di salame et voilà, la Chizza è servita. D’altronde il nome era già tutto un programma, no?
I nostri lettori più scettici archivieranno la Chizza come poco più della più recente stravaganza culinaria a stelle e strisce, ma è bene notare che il piatto si sta preparando solo ora a fare il suo debutto in quel d’Oltreoceano (previsto proprio per oggi, lunedì 26 febbraio), quando in realtà fece la sua prima apparizione in assoluto nei menu KFC nell’ormai lontano 2015, nelle Filippine. Da allora la strada è stata in discesa: Corea del Sud, Taiwan, India, Thailandia, Messico ma anche Paesi vicini – per geografia e per cultura – al nostro caro e vecchio Stivale, come la Germania o la Spagna.
Chizza o pizza con l’ananas – quale delle due farebbe arrabbiare di più l’italiano medio?
La storia della Chizza, in altre parole, è stata fino a questo momento una di apparente successo: il suo lancio ufficiale negli Stati Uniti, evidentemente, è un tentativo di capitalizzare ulteriormente su di questa particolare creazione offrendola a un mercato noto anche e soprattutto per la sua golosità. KFC, in ogni caso, pare voglia procedere con prudente cautela: la Chizza sarà disponibile nei punti vendita a stelle e strisce solamente per un periodo limitato – una declinazione del lancio che lascia intendere una volontà di tastare ancora un poco le acque prima di lanciarsi nel tuffo.
La Chizza, come accennato in apertura di articolo, è un piatto che consiste in due filetti di pollo fritto conditi con salsa marinara, mozzarella fusa e salame pepperoni; ma che è anche disponibile in una versione ridotta con un singolo filetto di pollo. Il nome, l’avrete ormai intuito, è una crasi tra i termini inglesi chicken, che significa pollo, e pizza.
Vedremo mai la Chizza debuttare nei punti vendita di casa KFC sparsi per lo Stivale? La nostra risposta non può che essere un democristiano “chissà”, anche se ci troviamo a pendere più verso il semaforo rosso. Il suo approdo in terra italica innescherebbe una piena mobilitazione dei paladini del gusto, sempre pronti a pontificare sul giusto ma anche e soprattutto sul buono: se a distanza di anni dal suo apice di viralità e indignazione c’è ancora chi litiga per la pizza con l’ananas non vogliamo immaginare la reazione nell’apprendere di una “pizza al pollo”.