A Messina un caso di pesca illegale: questa volta un capodoglio è rimasto impigliato in una rete abusiva. Un team di biologi e il nucleo subacqueo hanno subito messo in campo un intervento di recupero, ma la situazione appare drammatica: l’animale è molto agitato e la rete gli sta lacerando sempre di più la pelle.
E’ accaduto nelle scorse ore a Salina, in provincia di Messina. Un gruppetto di diportisti si è accorto di quel gigante del mare intrappolato in una rete e ha prontamente dato l’allarme. Sul posto sono intervenuti velocemente il nucleo subacqueo di un team di biologi, ma la situazione è apparsa subito molto critica.
L’animale è rimasto ingarbugliato in una rete da pesca illegale. Il fatto è che, essendo molto spaventato, continua a dibattersi e dimenarsi per cercare di liberarsi da solo dalla rete, ma questa continua a ferirgli e lacerargli la cute, provocando molte ferite. Inoltre, più si agita, più la rete gli si avviluppa intorno imprigionandolo. L’operazione appare dunque molto rischiosa e non ci sono garanzie che si riuscirà a salvare la vita all’animale.
La Guardia Costiera ha fatto sapere che, da inizio anno, è stata aumentata la lotta contro la pesca illecita grazie soprattutto all’utilizzo di mezzi aeronavali d’altura. Nel corso degli ultimi tre mesi sono state svolte ben trenta missioni, con un sequestro di più di 100 metri di reti illegali.
Ma non solo qui: recentemente a Pianosa sono stati sequestrati 500 metri di reti da pesca illegali.