Umberto Montano, presidente del Mercato Centrale, rilascia una dichiarazione ufficiale riguardo ai rapporti con Magorabin e con la Farmacia del Cambio. Come avevamo annunciato anche noi con un’intervista agli chef Matteo Baronetto e Marcello Trentini, la sede torinese del Mercato Centrale perde solo una delle due botteghe “stellate”, e non due come inizialmente annunciato.
Cosa su cui torna Umberto Montano, con una dichiarazione che tiene a precisare che “se è vero che Magorabin sarà presto sostituito da un nuovo artigiano di eccellenza, non si può dare per certa la notizia della chiusura della Farmacia del Cambio con cui stiamo invece affrontando, forti di un profondo legame di stima e reciproco apprezzamento, le problematiche di prudenza e di misura a cui, anche noi, siamo stati costretti dal Coronavirus”.
“La rotazione degli artigiani è uno degli elementi distintivi del mercato, per mettere a disposizione della città un’offerta ampia, variegata e sempre di altissima qualità”, spiega Umberto Montano, svelando anche di avere “grandi novità da annunciare dopo l’estate con l’arrivo di nuovi progetti e, perché no, nuovi artigiani”.
Con questa comunicazione ufficiale sull’argomento Montano coglie anche l’occasione per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, difendendo la natura del suo progetto: “Il Mercato Centrale Torino nasce come una delle più grandi sfide che abbiamo voluto intraprendere”, spiega. “Ci abbiamo creduto, ci crediamo ancora e continueremo a farlo. Abbiamo investito milioni di euro creando posti di lavoro, trasformando un non luogo, abbandonato e in forte degrado, in un luogo d’incontro e di socializzazione. Abbiamo riportato le famiglie e i bambini a riempire quel vuoto che era diventato l’ex Palafuksas, una vera zona rossa, che è tornata a pulsare con il Mercato Centrale”.