I NAS hanno ispezionato le mense scolastiche di tutta l’Italia e hanno scoperto un bel po’ di magagne. C’è di tutto: dai cibi scaduti a quelli scongelati fatti passare per freschi, dal finto Parmigiano Dop a locali di preparazione e deposito non idonei, senza dimenticare prodotti mal congelati e carenze igieniche.
Mense scolastiche: cosa hanno scoperto i Nas?
I controlli dei Nas nelle mense scolastiche hanno dato esiti a dir poco sconfortanti. Se questo è quello che viene propinato ai bambini, non stupiamoci se molti di loro si rifiutano di mangiare a mensa: a questo punto non sono capricci, ma pura e semplice sopravvivenza.
Partiamo da Potenza: qui, oltre ad usare prodotti congelati spacciandoli per freschi e un finto Parmigiano Dop, ecco che stoviglie e utensili vari erano stati collocati in un bagno della palestra che, per l’occasione, era stato trasformato in deposito.
Meglio non è andata in una scuola di Caserta: qui la pasta e patate non aveva le patate.
A Bergamo una mensa usava pasta fresca ormai scaduta e farine con termine minimo di conservazione finito un anno prima. Sempre in provincia di Bergamo, in altri tre istituti scolastici e relative mense ecco che sono stati segnalati l’uso di cibo scaduto, prodotti alimentari mal congelati e carenze igieniche.
A Treviso in NAS hanno dovuto sequestrare 40 kg di carne, latte e ortofrutta: in parte erano già scaduti, in parte mal conservati e senza etichettatura. A Pavia, invece, nella mensa di una scuola primaria i pannelli del soffitto erano pericolanti, oltre ad essere presenti infiltrazioni d’acqua e muffe.
A Sassari il problema di una mensa per l’infanzia è che forniva ai bambini alimenti diversi da quelli presenti sul contratto d’appalto. Per esempio, al posto di carne e pesce freschi venivano serviti merluzzo e carne precotta congelata. Inoltre, al posto delle uova biologiche, venivano servite uova normali.
A Napoli il bar di un liceo classico si è visto sospendere l’attività a causa delle pessime condizioni igieniche degli ambienti di deposito e somministrazione del cibo, mentre a Bari sono state fermate le attività di un centro cottura: troppo gravi le carenze strutturali e igieniche. A Catania, invece, un laboratorio di produzione pasti per le mense si è visto sequestrare 17 kg di preparati alimentari sprovvisti delle indicazioni di provenienza e usati per la panatura.
E sempre a Catania, in un’altra mensa, sono stati sequestrati diversi pasti contenuti in confezioni termosaldate: erano presenti dei capelli al loro interno.
Ricordiamo che, nel mese di ottobre dello scorso anno, a Trapani era stata sospesa la mensa di elementari e materne a causa di un’intossicazione alimentare degli studenti.