Il nodo mense scolastiche sembra lasciare un po’ di spazio per essere sciolto: il 78% delle famiglie italiane, infatti, si dichiara tranquillo e fiducioso in merito alla ripartenza delle scuole e del servizio.
I risultati emergono dall’indagine sulle aspettative dei genitori nei confronti della ristorazione scolastica dopo il Covid-19, condotta da SWG per Cirfood, impresa italiana leader nella ristorazione scolastica. Insomma, fra le tante preoccupazioni dei genitori italiani in questo periodo, pare che non ci sia quella della mensa.
Anche perché il pasto servito all’interno del refettorio resta l’opzione preferita dall’86% delle famiglie intervistate in questa indagine: nessuna volonta di cambiare una modalità che evidentemente funziona e soddisfa. In merito alla qualità, i genitori chiedono che il pasto continui ad essere innanzitutto sano (56%), vario (42%) e basato su prodotti locali (37%). E magari più a buon mercato, visto che il costo delle mense scolastiche è aumentato del 25% per le famiglie a causa della pandemia da Coronavirus.
“La ristorazione scolastica conferma la centralità del proprio ruolo nel percorso di educazione alimentare e formativo dei bambini, anche in considerazione del valore sociale che ha assunto, ancor più in questo momento complesso in cui la povertà alimentare è in crescita esponenziale”, ha spiegato Chiara Nasi, Presidente Cirfood. I”n questi mesi sono venuti a mancare i benefici che il pasto condiviso a scuola naturalmente comporta: la conoscenza del cibo, la relazione con gli altri e la socialità, la scoperta e la valorizzazione del gusto e l’importanza di comportamenti responsabili contro lo spreco alimentare”.