Natale è vicino, gli uomini del marketing si sono messi all’opera, specie quelli che nel portfolio clienti annoverano le grandi marche del panettone.
La concorrenza è agguerrita: servono idee forti per distinguersi.
Peccato che la necessità stia sfuggendo di mano ai cervelli (?) impegnati sul cliente Melegatti, che continua a ricordarci di esistere (dopo il fiasco “paragonabile per dimensione al meteorite che estinse i dinosauri” del pandoro in edizione limitata con il faccione di Valerio Scanu), grazie un altro vertiginoso big fail.
Sull’opportunità di pubblicare nella pagina Facebook dell’azienda veronese il post apparso questa mattina si potrebbe discutere a lungo. In un’immagine si vedono due persone nascoste dalle coperte di un letto a due piazze mentre sono intenti a fare colazione.
Didascalia dell’immagine:
«Ama il tuo prossimo come te stesso… Basta che sia figo e dell’altro sesso».
Immaginabili le reazioni: uno tsunami di critiche e accuse di omofobia si è abbattuto su Melegatti. Con un precedente pericoloso peraltro, il caso internazionale seguito alle parole di Guido Barilla nel settembre 2013, allorché il numero uno della multinazionale italiana ebbe la sventatezza di affermare in una trasmissione radiofonica:
«Non metterei in una nostra pubblicità una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri».
Tornando a Melegatti, vista la malaparata, e per evitare ulteriori polemiche, l’agenzia che gestisce la pagina Facebook non ha trovato di meglio che pubblicare la stessa immagine con una didascalia diversa:
«Ama il tuo prossimo come te stesso… Basta che sia figo e del sesso che vuole».
Dopo Scanu e il Pandoro con la sua faccia, in Melegatti ci tengono a cavalcare la linea etero… pic.twitter.com/pbCmZfutvP
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) 20 Novembre 2015
La poracciata della #Melegatti che nonostante la modifica del msg resta sempre una poracciata. pic.twitter.com/l2yYldsAhb — diversi da chi (@diversidachi) 20 Novembre 2015
La reazione social degli utenti sempre più sbalorditi ovviamente è proseguita, questo il tenore medio dei commenti:
«Ma il vostro copywriter ha sbattuto la testa da piccolo?».
«Ok, avete rimediato al fail… però ora la frase non vuol dire niente. Fate prima a cancellare completamente il post (e magari assumete un copy vero e non il cugino del capo».
In effetti, più che una mossa omofobica studiata, è sembrata la prova provata della dabbenaggine di chi gestisce la pagina Facebook di Melegatti. Che oggi starà vivendo una giornata complicata vista la reazione dell’azienda: cancellati d’imperio i due sostituiti da questo messaggio di scuse:
[Crediti | Link: Giornalettismo]