Un paio di giorni fa vi raccontammo di come, nel settore dell’ortofrutta, ci sia grande speranza per il raggiungimento di un saldo da record per l’export, ma i timori legati ai rincari in materie prime, energia e trasporti e soprattutto alla crisi produttiva (cortesia del cambiamento climatico) provocano una grande ansia per il futuro: ebbene, dall’Alto Adige arrivano invece i segnali di una buona ripresa, con il raccolto di mele che segna un aumento netto dopo la flessione dello scorso anno.
Se nel 2020 furono infatti portati nei magazzini solamente 897.764 tonnellate (una produzione in caduta libera se paragonata a quella del 2019, che vantava più di 970 mila tonnellate), il raccolto complessivo di quest’anno è di 934.799. Chiaro, restano ancora lontani i numeri da record di annate come il 2009, che fece registrare più di un milione di tonnellate, ma ci si può comunque concedere un poco di ottimismo. Nel particolare la varietà più rappresentata è la Golden Delicious, che occupat il 34,28% del raccolto, seguita dalla Gala che tuttavia non supera il muro del 20%. Medaglia di bronzo, invece, per la Red Delicious che si assesta sul 10%. Le pere, invece, si stanno consolidando come nicchia del mercato: la produzione del 2021 ammonta ad appena 544 tonnellate, contro le 587 dell’anno scorso e le 437 del 2019.