Il cibo del futuro? Non sono gli insetti, e neanche i vegetali, bensì le meduse. Almeno, è quanto dice una ricerca dell’Università del Salento condotta da Stefano Piraino, docente di Zoologia e Biologia marina.
La sanno lunga (come spesso accade) i Cinesi, che le meduse le cucinano più o meno da sempre. “Sono un’ottima fonte di proteine, povere di grassi”, spiega Stefano Piraino, con la ricercatrice dell’Ispa-Cnr Antonella Leone si è concentrato sulle proprietà nutritive delle meduse. Anzi, il ricercatore si spinge oltre, sostenendo che potrebbero addirittura avere “proprietà anticancro”.
Insomma, fatela finita di lamentarvi se vi pungono e di trovare rimedi per lenire il bruciore: la cosa migliore che potete fare, è armarvi di forchetta e coltello e prenderle a morsi.
D’altronde è una fonte di cibo in crescita: a causa del riscaldamento globale, i nostri mari si stanno riempiendo sempre di più di meduse, in quella che gli esperti di ambiente definiscono “tropicalizzazione” del Mediterraneo, ovvero un generale riscaldamento delle nostre acque, che contribuisce ad ampliare il periodo di permanenza delle meduse nei nostri mari.
La ricerca dell’Università del Salento si spinge fino a immaginare possibili utilizzi concreti: “la medusa ‘polmone di mare’, la Rhizostoma Pulmo, abbondantissima in alcuni tratti ionici delle coste pugliesi, è commestibile”. Al punto c’è pare sia partita “una collaborazione con chef come Gennaro Esposito di Vico Equense o Fabiano Viva di Lecce”, per mettere a punto ricette che le utilizzino, nell’attesa che l’Agenzia europea per la Sicurezza alimentare dia il via libera alle meduse mediterranee, dopo averlo fatto con quelle asiatiche.
[Fonte: Ansa]