Che si stia giungendo alla fine della Guerra del Rosé? Perché è così che è stata ribattezzata l’infinita battaglia legale fra Angelina Jolie e Brad Pitt in merito all’azienda vinicola Chateau Miraval. A quanto pare, adesso, ci si è instradati lungo la via della mediazione. Che sia la volta buona?
Angelina Jolie, Brad Pitt e la storia infinita di Chateau Miraval
Più o meno la vicenda la ricordiamo tutti. La storia inizia nel 2008 quando l’allora ancora felice coppia di Hollywood formata da Angelina Jolie e Brad Pitt decide di comprare Chateau Miraval, una tenuta vinicola di 1.300 acri in Provenza per 20 milioni di euro. La coppia decide ben presto di trasformare quello che doveva essere un placido rifugio famigliare in un’azienda vinicola su larga scala, insieme alla famiglia Perrin del Chateau de Beaucastel nella valle del Rodano.
Chateau Miraval prospera e, entro il 2013, l’azienda riesce a realizzare profitti per 1 milioni di euro, raggiungendo lo scorso anno 15 milioni di euro. E questo non solo grazie ai vini qui prodotti, ma anche alla gamma di prodotti per la cura della pelle denominata Le Domaine.
Solo che poi Angelina Jolie e Brad Pitt divorziano e qui parte tutta una serie di bisticci e ripicche sulla proprietà di Chateua Miraval, su chi abbia il diritto di venderlo e chi no, con documenti e lettere segretissimi che ciclicamente saltano fuori e in cui l’ultimo tassello della vicenda era Angelina Jolie che dava del “bambino petulante” a Brad Pitt.
Si arriva così al 2021 quando Angelina Jolie decide infine di vendere le azioni di Chateau Miraval a Tenute del Mondo, di proprietà della società lussemburghese Stoli. Tale società appartiene a Yuri Shefler. Brad Pitt non prese bene la cosa: l’attore, oltre ad affermare che, secondo gli accordi di divorzio, né lui né Angelina Jolie avrebbero potuto vendere le azioni di Chateau Miraval senza il consenso dell’altro, ecco che nei documenti legali descrive Yuri Shefler come un “oligarca della Federazione Russa”.
Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato da Pitt, Shefler aveva in precedenza già tentato di acquistare da lui Chateau Miraval, ma l’attore gli aveva dato picche. Brad Pitt, in una dichiarazione depositata in tribunale l’anno scorso, aveva anche suggerito che la decisione della sua ex moglie di vendere l’azienda vinicola a Shefler avrebbe violato i suoi diritti contrattuali, non contribuendo fra l’altro in nessun modo a migliorare Chateau Miraval.
Da qui l’ultima dichiarazione di Angelina Jolie secondo la quale Pitt tratta “illusioni, non uva”. Gli avvocati di Nouvel, l’ex società di investimento di Angelina Jolie, hanno affermato che Pitt “segue un copione che potrebbe recitare a Hollywood, ma non in tribunale”. E ribadiscono che Pitt è un attore, non un produttore di vino.
Ma ora si arriva al nuovo tassello della vicenda. Il tribunale commerciale di Draguignan, in Francia, ha nominato un amministratore provvisorio per la tenuta in modo da poter proteggere l’attività di vinificazione fino a quando le due parti non avranno raggiunto un accordo. Grazie a tale mediazione, la famiglia Perrin manterrà come in precedenza il controllo della produzione di vino. Sperando che prima o poi Jolie e Pitt smettano di combattersi a suon di ripicche.