McDonald’s negli Stati Uniti affronta una causa per negligenza dopo un brutto episodio accaduto in un locale in franchising a Pittsburgh, dove un manager è stato accusato di aver violentato un’impiegata di 14 anni.
La causa sostiene che McDonald’s e l’affiliato locale Rice Enterprises avrebbero dovuto sapere che il manager quarantaduenne era già stato accusato di molestie sessuali in passato. Nella causa si accusa la società e l’affiliato di non aver formato in maniera adeguata il personale su come identificare e segnalare episodi di molestie o aggressioni sessuali, oltre al fatto di non aver eseguito un controllo dei precedenti dei dipendenti.
Tre diverse dipendenti, nei mesi precedenti al presunto stupro, avevano infatti accusato l’uomo di molestie verbali: a seguito della denuncia, sostiene la causa, le tre dipendenti – tutte minorenni – sono state contattate telefonicamente dal loro responsabile delle assunzioni, ma la situazione non sarebbe stata oggetto di ulteriori indagini.
Il manager è stato poi arrestato il 21 maggio ed è stato accusato di stupro, con l’aggravante della minore età della vittima. Dopo il suo arresto, il manager è stato licenziato da McDonald’s. A seguito di questo episodio, i lavoratori di McDonald’s in diverse città degli Usa stanno pianificando uno sciopero di un giorno martedì.
“Ogni singola persona che lavora in un ristorante McDonald’s merita di sentirsi al sicuro e rispettata quando viene al lavoro, e le molestie e le aggressioni sessuali non hanno posto in nessun ristorante McDonald’s”, ha affermato McDonald’s USA in una dichiarazione inviata a Usa Today, impegnandosi a vigilare con più attenzione su tutti i 40mila ristoranti dell’azienda.