Negli USA alcuni colossi come McDonald’s, Taco Bell e Walmart sono finiti in mezzo a un vespaio di polemiche a causa del fatto che i loro fornitori continuano ad acquistare carne da allevamenti che usano troppi antibiotici. Secondo alcuni documenti ottenuti dal Bureau of Investigative Journalism e dal Guardian, aziende agricole che producono carne bovina destinate ad aziende di confezionamento della carne come JBS, Cargill e Green Bay stanno mettendo a rischio la salute pubblica utilizzando antibiotici che, tecnicamente, sono classificati come “massima priorità di fondamentale importanza” per la salute umana.
McDonald’s e la carne piena di antibiotici
Ci sono alcune molecole di antibiotici (ma non solo) che sono destinate al solo uso umano, in quanto il loro utilizzo viene considerato essenziale per combattere i superbatteri responsabili di infezioni resistenti ai comuni antibiotici. Tuttavia in alcuni paesi questi antibiotici continuano ad essere usati anche negli allevamenti (non in Italia dove la legislazione in materia è abbastanza rigorosa, checché ne dica Matteo Bassetti). Ma l’OMS è stata chiara: questi antibiotici così essenziali per la salute umana dovrebbero essere riservati alle persone e bisognerebbe fermare il loro uso negli animali.
Il fatto è che usare troppo e a sproposito questi antibiotici vuol dire ridurne l’efficacia nel corso del tempo. Solo che, proprio queste molecole, sono spesso l’ultima linea difensiva nei confronti delle infezioni batteriche gravi.
Cory Booker, un senatore degli Stati Uniti favorevole a controlli più severi sull’utilizzo degli antibiotici nella produzione alimentare, ha sottolineato che l’abuso sconsiderato di antibiotici importanti negli allevamenti intensivi si configura come una minaccia per la salute pubblica. Le grandi aziende agroalimentari utilizzano in maniera impropria questi antibiotici per massimizzare i loro profitti, senza pensare ai gravi danni che stanno causando.
Il fatto è che negli USA non esiste alcun divieto per usare gli antibiotici per il trattamento o la prevenzione delle malattie. L’unico divieto esistente è quello in vigore dal 2017 e che vieta l’uso degli antibiotici come promotori della crescita. Al momento, l’unico paletto in più, è rappresentato dal fatto che adesso gli agricoltori hanno bisogna di una prescrizione veterinaria per poter acquistare molti antibiotici, incluse alcune molecole che prima erano considerate da banco e che venivano liberamente aggiunte ad acqua o mangimi.
Tuttavia molti allevatori americani continuano ad usare antibiotici anche per mesi e mesi. Così ecco che torniamo al Bureau e al Guardian: analizzando i dati di dieci fra i maggiori produttori di carne, hanno scoperto che tutte utilizzavano almeno uno dei super antibiotici, con alcune aziende che ne usavano anche sette. Fra questi ultimi figurano allevamenti bovini che vendevano carne a JBS, il quale poi vendeva a sua volta a Wendy’s, Walmart e Taco Bell. Idem dicasi per gli allevamenti che riforniscono Green Bay Dressed Beef che, a sua volta, rifornisce gli scaffali dei supermercati Kroger.
E McDonald’s? Beh, gli allevatori che riforniscono Cargill che vende poi a McDonald’s, usano cinque di questi super antibiotici. E tutto questo senza dimenticare che, oltre a residui di super antibiotici, sono state trovate tracce anche di altri normali antibiotici.
JBS si è giustificato sostenendo che, pur non essendo direttamente responsabile della somministrazione di antibiotici al bestiame, sostiene l’uso di antibiotici importanti dal punto di vista medico sotto la supervisione di veterinari autorizzati a scopo terapeutico, definito come prevenzione, controllo e trattamento della malattia.
Anche Cargill ha sostenuto che l’uso giudizioso degli antibiotici imperdisce agli animali malati di entrare nella filiera, garantendo anche che gli animali non soffrano unitilmente. Inoltre ha dichiarato che sostengono l’uso responsabile degli antibiotici umani nella produzione alimentare, impegnandosi anche a non usare antibiotici che sono di fondamentale importanza per la salute umana.
Taco Bell ha ribadito di aver modificato le sue politiche nel 2019, chiedendo ai suoi fornitori di limitare del 25% entro il 2025 l’uso di antibiotici importanti per la salute umana.
Walmart, Kroger e Wendy’s non hanno commentato, mentre McDonald’s ha detto al Bureau di rileggersi la sua dichiarazione online in merito all’uso degli antibiotici.