Un servizio della CBS chiama in causa McDonald’s Usa, sostenendo che ci sono centinaia di dipendenti che parlano di molestie sul luogo di lavoro.
A sostenerlo è l’avvocato Gillian Thomas, legale senior dell’American Civil Liberties Union, portando a riprova – a suo dire – centinaia di testimonianze di dipendenti di sesso femminile nei ristoranti del Paese della catena, con oltre cento cause legali e accuse di discriminazione o di molestie da parte di dipendenti maschi.
L’avvocato ha affermato che non è solo un problema circoscritto al gigante del fast food americano, ma che “l’industria della ristorazione in genere è una delle peggiori per quanto riguarda le denunce di molestie sessuali”.
La CBS Sunday Morning ha parlato con quattro donne che avevano intentato accuse di discriminazione o azioni legali contro i ristoranti aziendali o in franchising di McDonald’s.
Tutte loro affermano di non aver ricevuto una formazione su come denunciare le molestie sessuali sul posto di lavoro. Inoltre, da parte di due delle intervistate, l’accusa è quella di essersi lamentate della situazione con i manager dei ristoranti in franchising, che però non avrebbero intrapreso sufficienti azioni per la loro tutela.
Il polverone causato dalla vicenda è tale che il CEO Chris Kempczinski è dovuto intervenire, affermando che le molestie sessuali contro i dipendenti McDonald’s “non saranno tollerate”. “Lasciatemelo dire chiaramente”, ha detto Kempczinski, “ogni singola persona che lavora con noi deve avere diritto a un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso”, spiegando che “le molestie sessuali sul posto di lavoro sono un affronto a tutto ciò che rappresentiamo come sistema”.
Kempczinski ha detto che prende queste accuse “molto seriamente” e che le denunce saranno “indagate in modo completo e approfondito”.
[Fonte: CNN]