Il caso di Steve Easterbrook si merita una breve ma al contempo corposa introduzione: CEO di McDonald’s dal 2015, l’uomo venne licenziato nel 2019 a causa di una relazione (consensuale – è importante notarlo) con una dipendente del gruppo. Troppo severo? Beh, non secondo il colosso del fast food, la cui politica aziendale parla chiaro: “Non è appropriato mostrare favoritismi o prendere decisioni commerciali basate su emozioni o amicizie piuttosto che sui migliori interessi dell’azienda”. In altre parole, niente relazioni con i dipendenti. Easterbrook naturalmente era al corrente di questa policy, e infatti – a differenza delle borse internazionali, che fecero calare a picco il titolo di McDonald’s – prese la notizia relativamente bene dicendosi d’accordo con la decisione della società. L’ormai ex CEO, tuttavia, vantava una folta collezione di scheletri (o conquiste amorose) nell’armadio: altre tre, tutte naturalmente intraprese di nascosto. La polemica sembrava sepolta quando ecco che tornò a bussare alla porta dagli archi dorati.
McDonald’s e il caso Easterbrook: una storia che continua ad arricchirsi
Correva l’agosto del 2020, Easterbrook era stato licenziato da circa un anno: McDonald’s ritenne opportuno intentare una causa sostenendo che l’ex CEO avesse mentito al consiglio sull’entità dei suoi rapporti con i dipendenti. L’accusa, naturalmente, poggia sulle tre ulteriori relazioni che abbiamo citato poco fa, arrivate alle orecchie della società in seguito a una soffiata. L’intero garbuglio legale venne risolto un anno più tardi, nel 2021, e si concluse con Easterbrook costretto a rimborsare il suo pacchetto di fine rapporto da un valore complessivo di 105 milioni di dollari. Ouch.
Insomma, fu un pasticcio – e la cosa migliore è che non sembra ancora finito. L’ex CEO si è infatti di recente trovato a dover pagare altri 400 mila dollari per saldare una nuova serie di accuse, secondo le quali avrebbe ingannanto gli investitori sulle circostanze del suo licenziamento nel 2019.
Secondo la Securities and Exchange Commission (e come vi abbiamo appena raccontato), McDonald’s ha licenziato Easterbrook per “aver intrattenuto un rapporto personale inappropriato con un dipendente di McDonald’s in violazione della politica aziendale” – eppure l’accordo di separazione affermava che “il suo licenziamento era senza motivo, il che gli ha permesso di mantenere una sostanziale partecipazione a compensi che altrimenti sarebbero stati persi”.
“Nel giungere a questa conclusione, McDonald’s ha esercitato una discrezionalità che non è stata rivelata agli investitori”, ha affermato la SEC. In altre parole – qualche informazione chiave è stata tenuta all’oscuro degli investitori. Il risultato? Oltre alla sopracitata sanzione da 400 mila dollari, a Easterbrook è stato anche vietato servire come direttore o funzionario in qualsiasi società che faccia rapporto alla SEC.
SEC che, per di più, ha anche riscontrato alcune violazioni della legge da parte di McDonald’s, anche se ha deciso di non multare il colosso del fast food “alla luce della sostanziale collaborazione che ha fornito al personale della SEC nel corso delle sue indagini”.