L’isola di Oléron, che si trova poco al largo della costa atlantica della Francia è una meta turistica apprezzata in patria e fuori. D’inverno la popolazione residente non supera le 22 mila persone, che diventano 300 mila nel solo mese di agosto.
Si possono trovare hotel e ristoranti di ogni tipo, ha raccontato di recente il Guardian, ma nessun McDonald’s.
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Questo perché è in corso da anni una battaglia legale contro il gigante del fast food, condotta da diversi cittadini dell’isola francese. “Oléron è un posto bellissimo dove si punta sul cibo locale, sullo sviluppo sostenibile e senza sprechi”, ha detto al quotidiano inglese uno dei dimostranti anti McDonald’s, “non abbiamo bisogno né di fast food né del consumo di massa”.
A giorni dovrebbe arrivare la decisione sul caso, intanto, in prima fila tra i manifestanti c’è il sindaco di Dolus d’Oléron, Grégory Gendre, che quattro anni fa aveva rifiutato la richiesta di permesso arrivata da McDonald’s. La mossa non era stata gradita dalla multinazionale, che aveva portato il caso in tribunale, ricevendo il primo parere favorevole dalla corte di Poitiers.
La cittadina era stata obbligata a dare il via ai lavori di costruzione, pena il pagamento di 300 euro al giorno come risarcimento. Gendre è in attesa della risposta definitiva del tribunale, con il supporto di tutti i concittadini.
“McDonald’s rappresenta il Medioevo della cucina, qual è il loro impatto ambientale in un momento in cui si inizia a combattere il surriscaldamento globale?”
[Crediti | Guardian, via Corriere della Sera]