Insomma, il McDonald’s alle Terme di Caracalla di Roma non si farà, pare. Almeno, così ha ribadito la VI sezione del Consiglio di Stato, che ha rigettato il ricorso di McDonald’s sull’apertura del McDrive nell’area storica di Roma.
Il colosso del fast food perde dunque il braccio di ferro che va avanti da più di un anno. Tante erano state le opposizioni al progetto, considerato indecoroso per la città (vai a sapere perché). Alla fine, l’allora sindaco di Roma Virginia Raggi e il Ministero per i Beni e le Attività culturali avevano bloccato il progetto con queste motivazioni.
Ma McDonad’s non si era arresa e, forte dell’aver “regolarmente svolto tutte le procedure amministrative, ottenendo dagli enti competenti tutte le autorizzazioni e i nulla osta necessari e previsti per la riqualificazione in oggetto”, aveva fatto ricorso. E il Tar del Lazio, con la sentenza 5.757 del 2020, aveva detto no. Ora arriva un nuovo stop: il Consiglio di Stato conferma che “l’area in cui si trova l’immobile è tutelata dal PTP n. 15/12, art 134, comma 1, lett c), Valle della Caffarella, Appia Antica ed Acquedotti, inclusa nel centro storico tutelato come sito Unesco, in area attigua alle Terme di Caracalla, per la quale le norme tecniche di attuazione (art 46) prevedono espressamente l’obbligatorietà del procedimento di autorizzazione paesaggistica di cui all’art. 146 del Codice”. Dunque, niente McDrive. Almeno fino alla prossima puntata.