A quanto pare in origine il Big Mac di McDonald’s non doveva chiamarsi così, bensì The Blue Ribbon Burger. Tuttavia il nome non convinceva e grazie al suggerimento (non riconosciuto ufficialmente) di una segretaria, venne scelto come nome Big Mac.
Il Big Mac è uno dei panini iconici di McDonald’s, eppure nel menu originale non solo non era presente, ma ha rischiato anche di non chiamarsi così.
L’idea per creare il Big Mac venne negli anni Sessanta a Jim Deligatti, affiliato di McDonald’s. L’uomo aveva aperto nel 1957 il primo dei suoi franchise di McDonald’s dalle parti di Pittsburgh. Nel 1965, però, mentre cercava nuove idee per rinnovare il menu, prendendo ispirazione da altri fast food creò questo hamburger su due piani.
Delligatti decise di inserire questo doppio hamburger nel menu nel 1967 e McDonald’s fu conquistato da questa idea, tanto che nel 1968 decise di farlo diventare un prodotto nazionale. Già, ma sorse un problema: mancava un nome accattivante. All’inizio la proposta fu di chiamarlo The Blue Ribbon Burger, ma c’era qualcosa che non convinceva in questo nome.
Ed è qui che intervenne Esther Glickstein Rose, una segretaria di 21 anni che lavorava nel dipartimento pubblicitario di McDonald’s. Pare che fu lei a suggerire per prima il nome di Big Mac, solo che i suoi capi all’inizio non preserso sul serio questo consiglio. Anzi: nel 1985 Rose rivelò all’Associated Press che tutti ridevano della sua idea. Peccato che alla fine, nel 1968, Big Mac era il nome migliore proposto e McDonald’s decise di adottarlo ufficialmente.
La cosa triste della vicenda, però, è che nei 17 anni successivi, McDonald’s non attribuì mai a Rose il fatto di aver suggerito il nome dell’hamburger più famoso di tutti i tempi, quindi la donna decise di intraprendere una campagna affinché le fosse riconosciuto il merito del nome. E ci riuscì: nel 1985 McDonald’s le diede una targa che la riconosceva ufficialmente come la mente dietro al nome di Big Mac (anche se non le arrivò nessun riconoscimento economico).
[Crediti | Fox News]