McDonald’s ha annunciato di aver quasi raggiunto il suo obiettivo di avere imballaggi di carta sostenibili. In particolare, nel suo report annuale sulla sostenibilità, ha spiegato che nel 2020 il 99,6% degli imballaggi di carta, involucri per alimenti, tovaglioli e portabicchieri provenivano da fibre riciclate sostenibili o comunque da fonti certificate.
Il che ha segnato un aumento rispetto al 92% registrato nel corso del 2019. In realtà molte catene di ristoranti stanno lavorando nell’ottica di ridurre i danni ambientali provocati dagli imballaggi, cercando o di diminuirli o di usare materiali riciclabili/compostabili o permettendo ai clienti di riutilizzare tazze e piatti (sempre pandemia permettendo, lo sa bene Starbucks con le sue tazze riutilizzabili).
Visto che McDonald’s ha più di 39mila ristoranti sparsi in tutto il mondo, ecco che questi piccoli cambiamenti potrebbero influenzare anche altri settori e aziende. E questo anche perché da un sondaggio realizzato da Adweek-Harris Poll fra i cittadini statunitensi è emerso che il 62% degli intervistati avrebbe avuto un’opinione migliore di un marchio che utilizzava imballaggi riciclati, mentre l’81% si è dichiarato preoccupato per l’inquinamento provocato dai rifiuti dei fast food.
Tuttavia McDonald’s ha obiettivi ancora più ambiziosi: entro il 2025 vuole che il 100% dei suoi imballaggi provenga da fonti rinnovabili, riciclate o certificate.
Proprio a tale scopo sta implementando l’uso delle cannucce di carta e delle posate in legno in più mercati, così come sta facendo per i bicchieri riutilizzabili.