Continua la battaglia legale epica fra McDonald’s e i softwaristi delle macchine del gelato Kytch: adesso sono questi ultimi a chiedere 900 milioni alla nota catena di fast food.
Questa storia va avanti da un bel po’, cioè da quando la piccola startup Kytch ha inventato un dispositivo capace di riparare le macchine del gelato perennemente rotte di McDonald’s. Tuttavia il colosso dei fast food non ha gradito questa iniziativa e si è lanciato contro la startup, la quale ora ha risposto chiedendo un risarcimento danni.
È arci noto il fatto che le macchine del gelato di McDonald’s abbiano gravi problemi esistenziali: spesso sono rotte e non funzionano, causando frustrazione nei clienti (che non riescono mai a mangiare un McFlurry) e ai gestori dei vari ristoranti (i quali non solo lamentano perdite economiche da mancati introiti perché le macchine non funzionano, ma anche il fatto che sono costretti a sborsare di continuo soldi per farle riparare).
La questione era diventata così spinosa da far sì che negli Stati Uniti venisse aperta un’indagine.
Tuttavia un faro di luce per questi gestori disperati si era acceso quando nel 2019 Kytch aveva ideato un gadget delle dimensioni di un telefono che poteva essere installato all’interno delle macchine del gelato di McDonald’s. Grazie a questo dispositivo Kytch poteva intercettare le comunicazioni interne delle macchine, inviandole poi a un’interfaccia web o a uno smartphone in modo da aiutare i gestori dei ristoranti a risolvere da remoto i continui guasti delle macchine.
Tuttavia McDonald’s non ha gradito molto questa iniziativa e nel novembre 2020 ha inviato un’email a tutti gli affiliati chiedendo loro di rimuovere immediatamente i dispositivi Kytch dalle macchine per il gelato.
Nell’email McDonald’s spiegava che i dispositivi Kytch non solo violavano la garanzia delle macchine e intercettavano “informazioni riservate” (come la ricetta del gelato McFlurry Oreo alla menta? Chiedo per un’amica), ma rappresentavano anche una minaccia per la sicurezza potendo causare “gravi lesioni” alle persone.
Ma Kytch non ci sta: secondo la startup le affermazioni di McDonald’s non solo erano false, ma erano una diffamazione in piena regola. Inoltre Kytch ha ipotizzato che McDonald’s abbia approfittato dell’email per promuovere una nuova macchina del gelato, realizzata dai partner di vecchia data Taylor e che offriva funzioni simili a quelle proposte da Kytch.
Se ti stai chiedendo: al momento le macchine del gelato Taylor sono state utilizzate solamente in alcune installazioni prova, non sono state ancora adottate ufficialmente e su larga scala.
Ma torniamo a Kytch: Melissa Nelson, co-fondatrice della startup, ha affermato che queste email non sono hanno avuto l’effetto di far persistere nei ristoranti macchinari rotti in tutto il mondo (esiste un sito, McBroken.com, che tiene traccia in tempo reale di tutti i macchinari rotti. Ebbene: lunedì scorso circa una macchina del gelato su sette negli Stati Uniti era fuori servizio), ma ma anche di creare danni economici a Kytch nel momento di maggior crescita (all’epoca aveva 500 clienti, con numeri in costante crescita. Inolre McDonald’s avrebbe messo in guardia anche Burger King e Coca Cola dal non affidarsi ai dispositivi Kytch).
Nelson ha accusato McDonald’s di aver oscurato il loro nome, spaventando i clienti e rovinando la loro attività. Si è trattato di concorrenza sleale bella e buona, ottenuta mentendo su un prodotto che dicevano sarebbe stato rilasciato a breve (cosa che, a quanto pare, non è ancora accaduto visto che le macchine del gelato Taylor sono ancora in fase di prova).
Nelson sostiene che McDonald’s sapesse benissimo che Kytch era sicuro e non pericoloso: per questo motivo hanno citato in giudizio il colosso dei fast food. C’è anche da dire che i proprietari dei ristoranti apprezzavano Kytch: uno di loro ha spiegato che aveva risparmiato migliaia di dollari al mese, causati da mancate entrate e spese di riparazione.
Kytch lo scorso maggio ha prima citato in giudizio Taylor e il suo distributore TFG con l’accusa di furto di segreti commerciali. Ma adesso Kytch, forte delle email mandate da McDonald’s, ha deciso di tirare in ballo anche la doppia M dorata, chiedendo un risarcimento danni da 900 milioni di dollari.
McDonald’s, nel frattempo, la scorsa primavera si era giustificato sostenendo che le funzioni da remoto potevano potenzialmente ferire eventuali persone che pulivano, usavano o riparavano le macchine se l’apparecchiatura veniva improvvisamente accesa da distanza. Ma Kytch non ci sta: i suoi dispositivi soddisfano gli standard di sicurezza richiesti e pertanto adesso chiede i danni.
Al momento si attende ancora la replica di McDonald’s.