Big Mac is no more? No, non proprio: McDonald’s non può più vantare l’esclusiva d’uso del marchio, almeno in Europa, ma solo per quanto concerne i prodotti a base di pollo. A stabilirlo è lo stesso Tribunale Ue, sentenziando che l’azienda degli archi dorati non ha saputo dimostrarne un uso effettivo nel contesto europeo per un periodo ininterrotto di cinque anni.
La sentenza, come brevemente accennato nelle righe precedenti, riguarda solo ed esclusivamente i prodotti e i servizi legati alla carne avicola; e arriva di fatto a chiudere una vicenda avviatasi sette anni fa, quando la catena di fast food Supermac’s aveva – con una certa dose di coraggio, bisogna ammetterlo – presentato domanda di decadenza del marchio Ue “Big Mac”, chiedendo dunque che fosse revocata l’esclusiva di casa McDonald’s e ottenendo il via libera per utilizzarlo nei propri prodotti.
Cosa succederà al Big Mac?
La vicenda, al netto del legalese più o meno stretto, è semplice: in un primo momento l’Euipo (ossia l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) aveva respinto la causa di Supermac’s, confermando di fatto la tutela del marchio contestato sugli alimenti a base di carne e pollame. D’altro canto, è bene notare che il termine “Big Mac” era di fatto stato registrato dalla stessa McDonald’s nell’ormai lontano 1996.
Nel corso delle ultime ore, tuttavia, una nuova sentenza del Tribunale del Lussemburgo ha fondamentalmente ribaltato la situazione – manco fossimo a Quattro Ristoranti -, annullando e riformando la decisione dell’Euipo e dando ragione, almeno in parte, a Supermac’s.
Le parole chiave, l’avrete intuito, sono “almeno in parte”. Il Tribunale ha infatti escluso dalla protezione i panini con pollo e tutti i prodotti a base di pollame in quanto il colosso a stelle e strisce non avrebbe “dato genuina prova di aver utilizzato quel marchio con continuità in un arco di cinque anni nell’Unione europea”. La legge parla chiaro: si tratta di una mancanza, se così vogliamo definirla, tale da far perdere il diritto sull’esclusiva d’uso.
Il dado è tratto dunque. Ma il Big Mac tradizionale? Beh, può dormire sonni tranquilli: interpellata in merito alla sentenza di cui sopra, McDonald’s ha ribadito che “tale decisione non pregiudica il nostro diritto di utilizzare il marchio Big Mac, che è incredibilmente affermato, in Europa e nel mondo”; e che non ci sarà “alcun impatto sulla capacità di utilizzare o proteggere il marchio contro infrazioni“. Supermac’s, nel frattempo, festeggia l’esito di una sentenza che inevitabilmente sa di Davide contro Golia.