McDonald’s e Starbucks stanno testando le tazze riutilizzabili. Al momento i test avvengono in due store a San Francisco e Palo Alto, California e sono il frutto di un progetto nato due anni fa, la NextGen Cup Challenge. La sfida era rivolta agli imprenditori: avrebbero dovuto sviluppare materiali e design capaci di sostituire le tazze che oggi vengono utilizzate.
A lanciare l’iniziativa era stato Starbucks nel 2018, grazie alla società di investimento Closed Loop Partners. In un secondo momento, poi, anche McDonald’s si era unito alla brigata. Con l’ausilio della piattaforma di progettazione collaborativa OpenIdeo, Closed Loop era riuscita a raccogliere 500 proposte da 50 paesi. Successivamente McDonald’s e Starbucks hanno selezionato le idee migliori da portare avanti.
A San Francisco si sta testando il modello ideato dalla startup Muuse: su ogni tazza viene stampato un codice QR univoco che i consumatori possono scansionare quando usano le tazze, quando le prendono e quando le lasciano.
A Palo Alto, invece, si valuta il modello creato dalla startup CupClub. Le tazze hanno un tag RFID incorporato e sono state pensate per poter essere impilate nei punti di consegna in città. Da qui vengono poi raccolte e inviate nei punti addetti alla pulizia. Secondo CupClub, con questo sistema il riutilizzo delle tazze potrebbe ridurre del 40% i rifiuti presenti nelle discariche. Visto che alla gente non garbava l’idea di bere da tazze di metallo riutilizzabili, l’azienda ha optato per plastica bianca riciclabile.
[Crediti | CStoreDecisions]