Nulla da fare, la carenza di patatine fritte continua a essere un grande problema per McDonald’s. Tutto iniziò in Giappone verso la fine di dicembre e, nonostante i Boeing noleggiati per gestire l’emergenza, la situazione nel Paese del Sol Levante continua a restare bloccata; e ora anche Indonesia, Malaysia e Taiwan si trovano a dover fare i conti con le porzioni ridotte.
Nel caso di Taiwan, a dire il vero, la carenza riguarda gli hash browns e non le più classiche patatine fritte, ma il colpevole rimane sempre lo stesso: le conseguenze del coronavirus sulla catena di approvvigionamento. Un portavoce di McDonald’s Indonesia ha anche attribuito la temporanea carenza ai “vincoli di consegna delle forniture di patate legati alla pandemia di Covid-19”.
I ristoranti del brand in Asia, infatti, si affidano in gran parte alle importazioni nordamericane per le patatine fritte. Molti dei lotti arrivano dal porto di Vancouver che, tra i problemi sopracitati, ha anche dovuto affrontare la “peggiore tempesta del secolo” e fare i conti con frane e inondazioni che hanno bloccato autostrade e ferrovie.