Gli archi dorati si preparano a una fase di restauro generalizzata, e non ci stiamo riferendo solamente a un semplice restyling dei suoi punti vendita (anche se, dobbiamo ammetterlo, ci piacerebbe vedere altri ristoranti completamente coperti da pesanti trecce di lana come in Polonia). Tra i propositi per l’anno venturo di McDonald’s c’è infatti una vera e propria riorganizzazione con l’obiettivo di innescare un processo di espansione rapido ed efficiente. Espansione che, stando a quanto dichiarato ai dipendenti dallo stesso CEO del colosso del fast food, Chris Kempczinski, passerà verosimilmente anche attraverso una serie di tagli ai posti di lavoro.
Un passo indietro per muoversi in avanti
Sembra leggermente controintuitivo, ce ne rendiamo conto. Tradizionalmente tagli di questo genere, quando vengono annunciati, sono segno di una barca che comincia a prendere acqua da tutte le parti. Pensiamo, tanto per fare un esempio recente, al caso di Beyond Meat, che ha tagliato qualche centinaia di posti di lavoro a causa di un mercato rimasto formalmente paralizzato dal tasso di inflazione in crescita: in quel caso, il lasciare a casa un po’ di personale è stato il modo per liberarsi di un po’ di zavorra. Brutto da dire, decisamente poco etico, ma purtroppo necessario.
Il caso di McDonald’s, tuttavia, è del tutto diverso. Il colosso a stelle e strisce si è infatti assicurato di sottolineare come i tagli ai posti di lavoro non siano affatto una misura dei riduzione dei costi, ma una misura adottata per spingere l’azienda verso un processo di innovazione più rapido ed efficiente. Insomma, cambiano le parole ma la sostanza rimane la stessa – zavorra.
Come parte della riorganizzazione, ha spiegato Kempczinski, la società andrà infatti a ridurre la quantità di risorse dedicate ad alcune iniziative e progetti interni, anche se non è chiaro quali siano questi progetti. “La struttura attuale è obsoleta e autolimitante” ha commentato Kempczinski. “Cerchiamo di risolvere gli stessi problemi più volte, non sempre condividiamo idee e l’innovazione può essere lenta”.
Kempczinski si riferisce al fatto che l’organizzazione di McDonald’s è di fatto divisa in tre segmenti: gli Stati Uniti, i mercati gestiti a livello internazionale e i mercati con licenza di sviluppo internazionale. “Dobbiamo accelerare il ritmo delle aperture dei nostri ristoranti per catturare appieno l’aumento della domanda che abbiamo guidato negli ultimi anni”, ha aggiunto Kempczinski.
A oggi, il colosso a stelle e strisce non ha ancora deciso dove fare cadere l’accetta del licenziamento o dove fare sorgere nuovi ristoranti: Kempczinski ha affermato che la società finalizzerà e inizierà a comunicare le decisioni sui licenziamenti entro il 3 aprile.