Un cliente McDonald’s di Hilton Head Island, città della Carolina del Sud (USA), ordina un semplice the al limone e si ritrova a sorseggiare una bevanda alla cannabis.
Il cliente in questione, il 24enne Parrish Brown, non sapeva che chiedendo al cameriere di quel McDonald’s “limone extra” avrebbe utilizzando una sorta di frase in codice che sta a significare “marijuana”. Solo quando ha cominciato a bere la bevanda, il ragazzo si è accorto di un sapore amarognolo e inaspettato.
A quel punto il giovane cliente ha cominciato ad avere le sensazioni tipiche dopo il consumo di una sostanza stupefacente. “Non avendo mai fumato erba in vita mia, non ho riconosciuto il gusto dopo aver assaggiato la bevanda. Ho solo iniziato a sentirmi strano, svagato – ha raccontato Brown ai microfoni del giornale locale Island Packet – alla fine però ero strafatto e mi sono spaventato”.
Oltre al danno, la beffa. Sì, perché il ragazzo ha poi dovuto convincere lo sceriffo locale senza però poter far leva su alcuna prova: lo scontrino non aveva alcun sovrapprezzo che potesse giustificare l’ingrediente “sorpresa”. Ora le autorità stanno indagano per scovare il responsabile.
In Carolina del Sud l’uso ricreativo della cannabis è illegale, ma non è la prima volta che un fast food o un ristorante viene accusato di aver venduto marijuana ad un cliente.