Dopo la chiusura del McDonald’s in piazza della Stazione a Firenze, la società risponde alle motivazioni del questore.
Era stato infatti Armando Nanei, questore della città di Firenze, a ordinare la sospensione della licenza del locale per sette giorni, a causa del reiterato pericolo di reati, dallo spaccio di sostanze stupefacenti a sporadici atti di violenza.
Una situazione in cui, secondo il questore “sussistevano le condizioni di pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini”, e che quindi giustificava perlomeno una chiusura temporanea dell’attività, come poi è stato deciso di disporre ufficialmente.
L’azienda ha poi risposto al provvedimento: “McDonald’s ha attivato un servizio d’ordine nel proprio ristorante a proprie spese da diversi anni. L’azienda riconferma la massima disponibilità a collaborare con le forze dell’ordine per quanto concerne la propria area di competenza, collaborazione che è già in essere da diverso tempo”, ha spiegato la multinazionale americana commentando la disposizione del questore. Una dichiarazione in cui si prende atto della decisione di chiudere per una settimana (come si legge nella nota diramata ufficialmente), ma che fa notare come il provvedimento “colpisce l’attività di un ristorante che serve 100.000 persone al mese e occupa 81 dipendenti”.
[Fonte: La Nazione]