Anche un colosso come McDonald’s patisce la crisi da Coronavirus: sono chiusi un quarto di tutte le sue sedi, e le vendite sono diminuite già del 22%. A fare i conti è lo stesso Ceo dell’azienda multinazionale, Chris Kempczinski, che riferisce – in un aggiornamento commerciale pubblicato in vista dell’imminente annuncio degli utili del primo trimestre dell’azienda – che circa il 75% delle sedi mondiali del colosso dei fast food rimangono al momento operative in qualche modo nonostante la crisi sanitaria internazionale.
Quasi tutti i McDonald’s operativi sono passati esclusivamente al servizio di cibo da asporto o di delivery, come spiega Kempczinski, mentre ci sono nazioni in cui i ristoranti non riescono a operare in nessun modo, come accade per esempio in molti Stati europei. Kempczinski tra questi cita Francia, Italia, Spagna e Regno Unito, Paesi dove però il servizio a domicilio è consentito.
In ogni caso, perfino per un’azienda dalle spalle larghe come McDonald’s si prospettano tempi duri a causa della pandemia di Covid19: le vendite comparabili di McDonald per il mese di marzo sono quindi crollate del 22,2% a livello globale e del 13,4% negli Stati Uniti, spiega Chris Kempczinski . Un risultato che, probabilmente, è destinato a peggiorare ancora nelle prossime settimane.
[Fonte: The Washington Times]