Nemmeno quelle che storicamente si sono distinte come roccaforti del risparmio sembrano al sicuro dal lungo braccio dei rincari ai prezzi. Ci stiamo naturalmente riferendo a McDonald’s, diventato negli anni il sinonimo perfetto del pasto a buon mercato, ma che recentemente ha dovuto arrendersi alle pressioni inflazionistiche e agli aumenti dei costi di gestione – ossia, tanto per intenderci, i costi delle bollette della luce e del gas – introducendo nuovi rincari ad almeno cinque nuovi prodotti. La parola chiave, in questo caso, è “nuovi”: non è la prima volta, considerando i tempi recenti, che il colosso del fast food ha ritoccato il proprio listino: pensiamo a quanto accaduto la scorsa estate, quando ha alzato il prezzo del suo iconico cheeseburger per la prima volta in 14 anni, o ai numerosi rincari che hanno colpito i clienti nipponici.
Bene gli aumenti di prezzo, ma gli affari come vanno?
Bene, in realtà – benissimo, a dirla tutta. Nonostante i rincari a cui abbiamo appena accennato – che, come potrete ovviamente immaginare, non sono che una parte sul totale – gli affari di McDonald’s vanno a gonfie vele, con le vendite che fanno registrare una crescita del 10%. Il motivo, in realtà, è piuttosto semplice: in un mondo in cui tutto – prodotti alimentari in primis – sta diventando più caro i consumatori sono naturalmente spinti ad adottare nuove strategie di risparmio, e Big Mac e Happy Meal continuano, nonostante gli aumenti, a essere tutto sommato abbordabili.
“Tuttavia, come molte aziende, l’impatto dell’aumento dei costi alimentari ed energetici continua a colpire la nostra azienda e i nostri affiliati” commentano gli archi dorati. Un modo gentile per dire che sì, stanno arrivando altri rincari. Di seguito i prodotti interessati nel contesto del Regno Unito:
- Mayo Chicken da 99p a £ 1,19
- Bacon Mayo Chicken da £ 1,59 a £ 1,79
- Bacon Double Cheeseburger da £ 2,49 a £ 2,69
- Triplo cheeseburger da £ 2,69 a £ 2,89
- Bevanda gassata media da £ 1,39 a £ 1,49
Si tratta fondamentalmente di “piccoli” ritocchi – una decina di centesimi di qua, una ventina di là – ma che, se rapportati al costo finale dei prodotti in questione, costituiscono una percentuale decisamente notevole del prezzo.
L’aumento dei prezzi in quel d’Oltremanica, avvisa la BBC, è entrato in vigore nella giornata di ieri, mercoledì 15 febbraio: le aspettative sono che, nonostante si tratti – come appena dimostrato – di rincari relativamente notevoli, i consumatori continueranno a sfilare in grandi numeri all’ombra degli archi dorati. La questione, d’altronde, ve l’abbiamo già accennata: con il caro vita che continua a stritolare il potere d’acquisto dei cittadini, sempre più persone si rivolgono alle opzioni più economiche – fast food compresi.