Ragazzi, alla prossima cominciamo a sospettare che si tratti di un vizio. Il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti ha preso in esame una “mezza dozzina” di sedi McDonald’s sparse per il territorio della Pennsylvania, individuando numerose violazioni delle leggi sul lavoro minorile. I nostri lettori più attenti avranno senz’altro notato che non si tratta di un caso isolato: appena un paio di mesi fa un ristorante in franchise dagli archi dorati si è trovato a dover pagare 57 mila dollari per gli stessi motivi. L’investigazione in Pennsylvania, come accennato, è tuttavia ben più vasta; e ha portato alla luce irregolarità nei confronti di 154 minorenni.
McDonald’s, ancora problemi con il lavoro minorile
Tanto per mettere i puntini sulle i – negli Stati Uniti i minorenni possono lavorare nei locali, McDonald’s ovviamente compreso, ma c’è una serie di leggi giustamente stringenti che occorre rispettare con attenzione. Tali restrizioni governano il numero di ore massime in un giorno o alla settimana, l’età minima per svolgere alcuni lavori (fissata, nella fattispecie del colosso del fast food, a 14 anni) e impongono il divieto di partecipazione ai vari processi di cottura; che spaziano dal togliere il cibo dal forno alla frittura.
Le violazioni in questione riguardano infatti proprio queste norme: le sedi in quel di Erie e Warren sono state scoperte a impiegare lavoratori minorenni per più di 18 ore alla settimana, con orari che precedevano le 6 del mattino e superavano le 19 (altra regola da rispettare). Nei giorni in cui non erano a scuola, ad alcuni veniva chiesto di lavorare più di otto ore al giorno e, durante l’estate, dopo le 21:00, cosa vietata dalla legge federale. È stato anche scoperto che nove ragazzi utilizzavano regolarmente le friggitrici.
“Dal 2018, abbiamo assistito a un allarmante aumento del numero di giovani lavoratori impiegati in violazione delle leggi federali sul lavoro minorile” ha affermato John DuMont, della Wage and Hour Division del Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti. “Ogni datore di lavoro che assume giovani lavoratori deve sapere quando possono e non possono lavorare, i tipi di lavori che possono svolgere e quali compiti possono essere loro assegnati. Non ci sono scuse per mettere a repentaglio i diritti dei giovani lavoratori”.
Il proprietario dei ristoranti in franchising “incriminati”, un certo Thomas DuCharme Jr, si è così trovato a dover sborsare oltre 92 mila dollari in sanzioni civili. Lo stesso DuCharme, contattato dai colleghi di Insider, ha dichiarato di “aver imparato una lezione importante”. Meglio tardi che mai.