Mc Donald’s è riuscita a concordare un risarcimento di 26 milioni di dollari per risolvere la controversia con cui l’azienda era stata accusata di sottopagare alcuni dipendenti in California. La class action della forza lavoro è iniziata nel 2013, a causa degli stipendi da fame da parte del colosso dei fast food che ha sempre impedito di fare straordinari e, addirittura, cancellava ore lavorate dalle carte. A intentare la causa contro la società, Maria Sanchez, insieme ad altri 3 dipendenti.
“Anche se riteniamo che le nostre pratiche siano in linea con il codice del lavoro della California, abbiamo deciso di risolvere questa azione legale avviata nel 2013”, dichiara un portavoce di McDonald’s. Trentottomila i lavoratori coinvolti in tutti i punti vendita della California che, stando ai resoconti dei dipendenti firmatari della denuncia, non riuscivano a godere nemmeno di riposi durante l’arco del turno lavorativo, poiché il break era solo all’inizio e alla fine dei turni.
In borsa giornata nera anche, perché dopo l’accettazione di questo pagamento, si è registrato un ribasso dello 0,68 %. L’analisi settimanale del titolo rispetto al Dow Jones mostra un abbassamento in termini di forza relativa del colosso americano, che risulta il peggiore nel mercato di riferimento.
Fonte: Ticinonline; Teleborsa