L’occasione era troppo ghiotta per non scaldare i motori e unirsi al coro dell’indignazione: la sciagurata scelta di Barilla di aprire il dialogo alla produzione di prodotti alimentari con la farina di insetti ha rappresentato un terreno fertile per i difensori del pasta, pizza e mandolino, pronti a difendere la cosiddetta “sovranità alimentare” dall’attacco di esseri infimi come i bacarozzi e chi pensa che, effettivamente, potrebbero (o dovrebbero) essere considerati come fonte alternativa di proteine alla luce del gran casino che sta capitando con il clima. Come anticipato: l’occasione era ghiotta, e Matteo Salvini non ha voluto farsela scappare.
Dopotutto, come ogni vascello che si rispetti, anche su di quello dei veri difensori della tavola italiana non poteva mancare un Capitano: “Gli insetti sono fonte di proteine… E tu cosa ne pensi?” scrive Salvini sul suo profilo Twitter. “Che potete mangiarveli voi“. La shitstorm è stata così feroce che lo stesso Gruppo Barilla ha ritenuto correre ai ripari con una nota stampa: “In merito ad alcuni commenti apparsi sul web e su alcune testate” commenta il Gruppo “vorremmo precisare che non abbiamo annunciato il lancio di nessuna pasta o alimento prodotto con farina di insetti, nemmeno abbiamo alcuna volontà o interesse aziendale in tal senso. La nostra pasta continua ad essere prodotta con grano duro 100% italiano”. Dialogo? Accenno all’innovazione? No – non per chi, problemi attuali alla mano, decide di rivolgersi alla carne coltivata dicendo che “Fa schifo”.