Matteo Bassetti critica lo scontrino di una pizza a 71 euro, ma erano nove tranci

Le vacanze di Matteo Bassetti non sono andate proprio benissimo: quello scontrino di una pizza a 71 euro non gli è andato proprio giù, ma erano comunque 9 tranci

Matteo Bassetti critica lo scontrino di una pizza a 71 euro, ma erano nove tranci

Diciamo che le vacanze di Matteo Bassetti non sono andate bene quanto il medico sperava. In un post sui social ha spiegato nei dettagli tutto ciò che gli era accaduto, incluso quello scontrino per una pizza da 71 euro che proprio non gli è andato giù (anche se i tranci di pizza erano nove e c’era anche l’acqua). Ma cosa gli è accaduto? Perché le sue vacanze sono partite così male? A spiegarcelo è lui stesso.

Matteo Bassetti e lo scontrino di 71 euro per la pizza

scontrino matteo bassetti

Matteo Bassetti doveva partire per le vacanze imbarcandosi sulla nave Aki della compagnia Moby, che fa servizio da Olbia a Genova. Bassetti inizia il post parlando di “maleducazione, ritardo, sporcizia, incapacità relazionale, prezzi folli e tanta rabbia per quelle poche aziende italiane che fanno male all’immagine dell’Italia”.

Tutto inizia quando con la famiglia doveva imbarcarsi alle 21.30, come da programma. Solo che si parte subito malissimo: a causa di un ritardo di due ore, riescono a imbarcarsi solo alle 23. Si sistemano in cabina (definita imbarazzante, nelle foto postate si vedono capelli e peli sui sanitari) ed ecco che salgono finalmente al ristorante alla carte.

Vista l’ora erano assai affamati, ma giunti davanti al ristorante lo trovano sbarrato con una catena di ferro. Un cameriere gli spiega che il ristorante a quell’ora era ormai chiuso e che eventuali lamentele dovevano essere fatte al Commissario di bordo.

Ovviamente Bassetti si reca dal Commissario di bordo che, a suo dire, con “fare strafottente”, rifiuta di comunicargli il suo cognome, dicendogli che si chiamava Maurizio e che il ristorante a quell’ora era sempre chiuso in quanto sono le 23 e chiude a quell’ora, indipendentemente da quando la nave era partita.

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Così non rimane che ripiegare su una pizza al trancio. E qui arriva lo scontrino (era da un po’, in effetti, che non saltava fuori la storia di uno scontrino troppo caro). Come potete vedere, il medico ha pagato 71 euro per 9 tranci di pizza definiti “gommosi e unti, indegni di chiamarsi pizza”. Andando a leggere, oltre ai tranci di pizza a 6,90 euro l’uno, sono state prese anche tre bottigliette di acqua piccole a 2,20 euro ciascuna, da qui il totale di 70,90 euro.

Bassetti conclude che “tutti questi mirabolanti e straordinari servizi” sono stati pagati “la modica cifra di 1300 euro andata e ritorno con auto e cabina”. E ribadisce che “da italiano, mi sono vergognato. Credo che, chi gestisce e conduce un servizio così scadente, dovrebbe fare altrettanto”.

Pizza troppo cara? Forse sì, non esiste un tariffario nazionario dei tranci di pizza, quindi il prezzo varia molto da città in città. In particolari location, poi, come i servizi di ristorazione su navi, in aeroporto, in musei o affini, ecco che è normale che i prezzi siano più alti (o almeno: non mi è mai capitato di andare in un bar o ristorante in uno di questi posti e trovare prezzi bassi). Certo è che, però, le compagnie che gestiscono servizi del genere, in caso di ritardi, forse potrebbero studiare dei piani alternativi per ristorare un minimo i viaggiatori.

Ecco il post di Matteo Bassetti su Facebook:

https://www.facebook.com/matteo.bassetti70/posts/pfbid02gnNH4Kq8CEYSvUyUhFF7vzPh4m9KkbJRt8M8pocYSRfN6coUfM26u4Zf2yN8DwAPl