MasterChef, Francesco Aquila: se i ristoranti non trovano lavoratori è perché li hanno sfruttati

Francesco Aquila di MasterChef ha voluto dire la sua: i ristoranti non trovano lavoratori? È perché finora li hanno sfruttati, altro che dare la colpa al reddito di cittadinanza.

MasterChef, Francesco Aquila: se i ristoranti non trovano lavoratori è perché li hanno sfruttati

Sin dai tempi di MasterChef, il vincitore Francesco Aquila non si è mai fatto problemi a dire cosa pensava. E lo ha fatto anche adesso: i ristoranti si lamentano che non trovano lavoratori? Beh, è tutta colpa loro perché finora li hanno sempre sfruttati. Altro che reddito di cittadinanza o poca voglia di lavorare dei giovani.

Tramite un post su Instagram, Francesco Aquila ha elencato tutte le scuse che da eoni si sentono e risentono nel mondo della ristorazione relativamente al fatto che non si riesce più a trovare personale. Altro che dare la colpa al reddito di cittadinanza o alla poca voglia dei giovani di fare sacrifici.

Questo il post su Instagram:

https://www.instagram.com/p/CgKZIFOIQTy/

A Fanpage.it lo chef ha spiegato che quando va a fare consulenze a livello alberghiero, tutti gli propinano sempre la stesa solfa: i giovani non vogliono lavorare, è tutta colpa del reddito di cittadinanza. Ma secondo Aquila bisogna farsi un esame di coscienza: bisogna guardarsi indietro e valutare come si comportano loro in quanto datori di lavoro.

Francesco Aquila chef

Aquila commenta anche le ultime uscite dei suoi colleghi, a partire da quella di Alessandro Borghese secondo la quale lavorare per imparare non vuol dire essere per forza pagati. Lo chef vincitore di MasterChef vorrebbe essere una sorta di Boss in Incognito per andare nelle cucine di Borghese e vedere cosa davvero succede. Certo, bisogna fare la gavetta, ma bisogna anche saper trattare il personale.

E commenta anche le parole di Gianfranco Vissani che aveva dato ragione a Borghese: quando un ragazzo esce dalla scuola alberghiera e vuole entrare in una cucina, ok, deve fare formazione. Però un minimo di rimborso spese quel ragazzo lo deve avere.

Inoltre spende anche qualche parola su Flavio Briatore e la sua pizza col Pata Negra: per Aquila la pizza è pomodoro e mozzarella e basta, ma se uno ha una clientela altolocata e vuole mettere il Pata Negra sulla pizza, lo faccia pure, specie se questa pizza risulta essere fra le più vendute. D’altra parte, Briatore fa l’imprenditore, mica lo chef o il critico. Gli unici che si sentirebbe di criticare sono le persone che comprano la pizza col Pata Negra, ma poi si lamentano di non riuscire ad arrivare a fine mese: questo di chiama ostentare.

Secondo Aquila, i ristoratori e gli addetti ci stanno marciando parecchio su questa cosa dei giovani e del reddito di cittadinanza. Tuttavia sottolinea che non bisognerebbe lamentarsi di chi lavora sette giorni su sette per 1.400 euro, stupendosi poi se qualcuno non vuole più lavorare a queste condizioni. Bisognerebbe lamentarsi, invece, sul gas e la benzina che aumentano. E ricorda che bisogna trattare la gente che lavora per come merita.

Aquila ha deciso di esporsi nonostante sappia benissimo che qualcuno lo criticherà per quanto ha dichiarato o verrà frainteso. Però per lui non è giusto criticare solo i giovani, così come non è corretto criticare solo i datori di lavoro. E questo perché siamo in Italia, uno dei paesi europei con la maggior tassazione, dove uno stipendio da mille euro al datore ne costa duemila.

Sempre a Fanpage, poi, Aquila spiega che non è ancora il momento per lui di aprire un ristorante tutto suo. Anzi, sta anche pensando di tornare a insegnare a scuola, oltre a tutti gli altri impegni lavorativi del momento come cooking show, lavoro come chef privato, digital branding cucinando per le aziende e cene a quattro mani.