Piccolo pasticcio diplomatico a Masterchef Australia con una giudice di origini asiatiche, Melissa Leong, citata dal ministro come esempio di integrazione: peccato però che lei sia nata e cresciuta a Sydney.
Il principio è più o meno sempre lo stesso: l’identificazione di una persona come “altra” a partire dai tratti somatici è già di per sé una forma di razzismo. Così è finita nelle polemiche l’affermazione mossa certamente dalle migliori intenzioni del ministro dell’immigrazione australiano Alan Tudge.
In un discorso sul razzismo, ha voluto sottolineare che l’Australia non è in alcun modo un Paese razzista. La dimostrazione, secondo lui, è proprio il successo e la popolarità del giudice dell’edizione locale di Masterchef Melissa Leong.
Lei, ha spiegato il ministro, è l’esempio vivente del perché il 99,9 per cento degli australiani aborrisce il razzismo: è cinese e amatissima. Peccato però che Melissa Leong, non sia affatto cinese: seppur nata da genitori singaporiani di origine cinese, lei è australiana al 100%. La scrittrice e conduttrice di programmi di cucina australiana ha comunque elegantemente prestato il fianco al ministro, sostenendo di essere stata vittima di troll razzisti dopo aver preso parte al popolare talent show televisivo.
[Fonte: The Chronicle]