Uno tra gli chef più famosi al mondo, osannato dal New York Times e che ha cucinato per Obama, si sta rimboccando le maniche per salvaguardare il Pianeta: Massimo Bottura è stato recentemente nominato Ambasciatore nell’ambito del Programma per l’ambiente, che ha come obiettivo la lotta contro il problema globale dello spreco alimentare.
Nel 2016, lo chef italiano che ci invidiano da tutto il mondo ha fondato Food for Soul, una Onlus che costruisce progetti di inclusione sociale grazie alla lotta contro lo spreco alimentare. “Ho avuto la fortuna di vivere la vita che avevo sempre sognato probabilmente, perché ho deciso di fare ciò che amavo” – ha raccontato lo chef Bottura – “Dopo aver ricevuto tanto, forse tutto, dalla vita ho sentito il bisogno di restituire, di condividere col mondo la mia visione del significato di ‘Nutrire di Pianeta’ , tema dell’Expo di Milano. Penso che oggi il Mondo abbia compreso il valore di questa Rivoluzione Umanistica che sono sicuro unirà le menti e le anime più sensibili del Pianeta. Ringrazio le Nazioni Unite per questa incredibile opportunità e farò di tutto per continuare su questa strada perché come diceva J. Beuys, La Rivoluzione siamo Noi”.
Massimo Bottura è stato così nominato come Goodwill Ambassador nell’ambito del Programma per l’ambiente (UNEP), proprio oggi che è la Giornata internazionale della consapevolezza della perdita e dello spreco alimentare. Il suo desiderio e la sua professionalità si uniscono al programma delle Nazioni Unite, con la voglia di non trovare più “scuse”, ma azioni pratiche per la salvezza del pianeta, del nostro futuro e delle persone in difficoltà, partendo proprio dal cibo. Per esempio, salvando il cibo che alcuni buttano, si può provvedere a chi non ne ha a sufficienza. Oppure chiamando alle armi proprio professionisti come Bottura, che nelle cucine più blasonate di tutto il mondo possono ancora una volta insegnare a cucinare (e non solo).
“Se riuscissimo a utilizzare tutti gli ingredienti al massimo potenziale, ridurremo la quantità di rifiuti che stiamo creando e faremo acquisti in modo più efficiente“, dice Bottura. “Nel mio ruolo di ambasciatore dell’UNEP, lotterò per ridurre questa vergogna globale“.
Già il suo esempio ha dimostrato come volendo, si possa fare tanto: con i suoi progetti di Refettorio nel mondo, da Milano, a Rio de Janeiro, in Messico e Parigi, e l’ultimo nato a Lima in Perù, Food for Soul ha salvato oltre 125 tonnellate di surplus alimentare imperfetto dalle discariche, trasformando gli ingredienti in oltre mezzo milione di pasti nutrienti per coloro che vivono l’isolamento sociale e la vulnerabilità.
E il nuovo obiettivo sarà ispirare ulteriori azioni sullo spreco alimentare nella società, mostrando il valore del cibo, il suo legame con la cultura, l’emozione e l’innovazione. Come sarà possibile tutto questo? Attraverso il primo step: “Dobbiamo iniziare a chiedere e capire da dove proviene il nostro cibo, intervenendo per preservare i ricordi del cibo e le tecniche che possono aiutarci a innovare per il futuro e fare attenzione a non ripetere pratiche e comportamenti di consumo che hanno messo in pericolo il nostro cibo sistema oggi. Cucinare e mangiare deve diventare una scelta etica, non solo una questione di gusto”.”Non c’è spazio per la perdita e lo spreco di cibo e se ne sente ancor più il bisogno” – ha affermato Inger Andersen, Direttore esecutivo dell’UNEP- “dopo la pandemia, che ci ricorda l’urgenza di trasformare il nostro rapporto con la natura e, in particolare, ripensare il modo in cui produciamo e consumiamo il cibo. Sono lieto che Massimo Bottura, che sta già facendo la differenza attraverso i suoi Refettori, stia unendo le forze con UNEP per contribuire a portare un vero cambiamento“.
[ Fonte: La Repubblica ]