Quando “non c’è gara”, come si dice, non dovrebbe effettivamente esserci gara. Ne prende atto l’organizzazione della World’s 50 Best Restaurants, la classifica dei ristoranti migliori del mondo, la più prestigiosa allo stato attuale, che si prepara alla sua diciottesima edizione attuando un cambiamento radicale: i vincitori degli anni passati non saranno più in lizza per il premio, come annuncia Repubblica.
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Fuori gara, quindi, il super-favorito dall’Italia, Massimo Bottura, che si è portato a casa il “pallone d’oro” della cucina nel nel 2018. Mai più uno chef sarà due volte vincitore della 50 best: non si ripeterà il caso dei fratelli Roca di El Celler, per intendersi, arrivati primi nel 2013 e nel 2015.
Fa eccezione René Redzepi, che vinse per tre anni consecutivi, dal 2010 al 2012, con il suo Noma di Copenhagen: la location del tre stelle Michelin, nel frattempo, è cambiata, e poiché il premio va al ristorante e non allo chef, da regolamento, per lui la competizione è ancora aperta.
L’auspicio è che la nuova regola della 50 Best Restaurants si traduca in una ventata d’aria fresca, una modifica capace di tramutare il celebre classificone, sponsorizzato da S.Pellegrino e Acqua Panna, in una lista di nomi emergenti. Vedere sempre i soliti che si passano il testimone, a rotazione, lascia il tempo che trova.
E’ contento persino Massimo Bottura, dopotutto, che al proposito commenta: “Se gli stessi ristoranti sono sempre al top, come può qualcuno che sta facendo un lavoro eccezionale avere l’attenzione di cui ha bisogno per ottenere il risultato che potenzialmente potrebbe raggiungere?”
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Gli esclusi come lui, ovvero i super campioni, finiranno dritti in una “Hall of Fame della ristorazione”, che si chiamerà “Best of the Best”: un gruppo di chef, coinvolti nelle attività della 50 best (dibattiti ed eventi nel mondo), come senatori a vita della gastronomia, che non necessitano più di voti o conferme.
[Crediti | Repubblica]