Cioccolato Ecuador al 60 per cento, limone delle Cinque Terre, rosmarino e – ingrediente segreto, quest’ultimo – il peso mediatico delle grandi occasioni. È una storia che parte da lontano quella che portato Fabio Fazio e Massimo Bottura a presentare, sotto le forme convesse dalla Cupola Bistrot del lussuoso Hotel Park Hyatt di Milano, un uovo di Pasqua concepito come inedita collaborazione tra Gucci Osteria, capitolo fiorentino dell’universo Bottura, e Lavoratti 19238, storica insegna di Varazze.
Da lontano, già – da almeno diciassette mesi di distanza: il tempo per cui Fabio Fazio ha di fatto occupato la poltrona di titolare (e salvatore, come vedremo tra poco) del laboratorio varazzino, acquistandola assieme all’amico e socio Davide Petrini e inaugurando una sorta di seconda età dell’oro.
L’uovo di Pasqua di Fazio e Bottura
Difficile definirla diversamente, a onore del vero. La bilancia commerciale di Lavoratti, prima dell’intervento del conduttore ligure, segnava rosso fisso e ventilava il rischio di una chiusura definitiva: tramite l’acquisizione, Fazio l’ha fondamentalmente avviata verso una strada fitta di collaborazioni con importanti profili del settore gastronomico – da Corrado Assenza, coinvolto come consulente di rango per la selezione della materia prima, a Carlo Cracco, che ha posto la sua firma sulle uova dello scorso anno; arrivando infine, in tempi ancora più recenti, alla sopracitata collaborazione con Massimo Bottura.
Sono fondamentalmente tre, come già accennato in apertura di articolo, gli ingredienti che definiscono l’uovo di Pasqua battezzato da Fabio Fazio e Massimo Bottura – un cioccolato fondente Ecuador monorigine al 60%, uno strato interno alle essenze di limone delle Cinque Terre, presente anche in scorze dovutamente essiccate, e rosmarino. Fondamentale, secondo quanto spiegato dallo stesso Bottura durante la presentazione meneghina, il contributo dei due executive chef di Gucci Osteria, Karime Lopez e Takahiko Kondo, rimasti impegnati in una vera e propria operazione di creatività e perfezione.
“Tutto nasce dall’idea di convivialità e amore per il bello che abbiamo in comune con Fazio, Petrini e Lavoratti” ha spiegato ancora Massimo Bottura, in occasione della presentazione dell‘uovo di Pasqua. “Quando Fabio mi ha chiamato per propormi questa sua idea gli ho risposto di sì con entusiasmo, a patto di mettere alla base del progetto l’ossessione per la qualità, cioè quello che distingue il consumatore italiano da tutti gli altri”.
Un entusiasmo condiviso anche dal conduttore: “Mi piace molto la parola ossessione usata da Massimo” ha spiegato. “Io ad esempio ho l’ossessione per il dettaglio, quando si deve andare in onda e ci sono dei particolari che sono sfuggiti mi arrabbio. Se ci siamo assunti questa responsabilità e coinvolto dei partner così famosi deve andare tutto alla perfezione, solo così si può ideare qualcosa che si distingua nell’ambito del suo mercato di riferimento”.