Parole dure quelle del popolare chef Massimo Bottura durante la video-conferenza di Fipe-Confcommercio di ieri, 18 novembre: “Ci sentiamo soli, abbandonati a noi stessi. Per sostenere le spese relative alla messa a norma dei locali tra macchine destinate alla purificazione dell’aria, mascherine, gel, scanner mi sono visto riconoscere una quota di 865 euro. Ma che rimborsi sono? Non ci pago neanche gli stipendi”.
Nota positiva nel ‘Bottura pensiero’ solo la cassa integrazione (anche se definisce i ritardi “mostruosi”), mentre sul tema tasse “abbiamo ottenuto la sospensione della seconda rata di tasse, ma la prima l’abbiamo già pagata”.
“Nel mio futuro c’è sempre futuro – spiega – , altrimenti entri in un clima di depressione: lo faccio anche per tenere sotto controllo i ragazzi che lavorano per me, soprattutto quando ascolti parole piene di burocrazia, di chiacchiere e di cose che non sono state attuate”.
Poi la proposta di suddividere i rimborsi in base alla tipologia di attività, come bar o ristoranti, “altrimenti tutto è confuso, generalizzato, siamo qua a far chiacchiere e rimarremo sempre in balia della situazione. Io ho una struttura fortissima, perché lavoro nel mondo, a Dubai, a Las Vegas, ma agli altri chi ci pensa?”.
Fonte: Il Sole 24 Ore