“Sostenibilità” – una parola in cui incappiamo sempre più spesso e che, ahinoi, spesso si rivela essere piena di vento. Le premesse de Al Gatto Verde, tuttavia, fanno ben sperare; che d’altronde lo stesso nome pare già un programma: si tratta del nuovo ristorante di Massimo Bottura, che aprirà ufficialmente in data 20 settembre. Si gioca in casa che più in casa non si può: il locale sarà di fatto inserito nella cornice di Casa Maria Luigia, guest house aperta nel 2019 in un edificio del XVIII secolo dallo chef modenese e dalla moglie Lara Gilmore; e più precisamente ancora accanto all’Acetaia restaurata nell’ultimo anno.
La parola d’ordine de Al Gatto Verde, dicevamo qualche riga fa, è soprattutto sostenibilità: stando a quanto lasciato trapelare si tratta di un locale partorito con l’idea di minimizzare l’impatto sull’ambiente, con tanto di pannelli solari e altri piccoli accorgimenti che potrebbero e dovrebbero renderlo “uno dei ristoranti più sostenibili al mondo”. Parola di Massimo Bottura.
Massimo Bottura e Al Gatto Verde: tutti i dettagli sul nuovo ristorante
Partiamo dalle più banali norme operative – Al Gatto Verde è di fatto il secondo locale, dopo la celeberrima Osteria Francescana, completamente di proprietà di Massimo Bottura e di Lara Gilmore. A tenere il timone della cucina sarà chef Jessica Rosval, già direttrice culinaria di Casa Maria Luigia fin dalla sua apertura nel 2019, affiancata dalla sous chef Alessia Belladonna; mentre il servizio di sala sarà guidato dalla restaurant manager Maria Cristina Messori, già maître del ristorante sociale Roots. Gli ultimi tasselli del mosaico sono il maître Denis Bretta, parte della Francescana Family dal 2020, e la sommelier Valentina Bardini, già a Casa Maria Luigia.
La domanda che però obbligatoriamente sta abitando la mente di tutti noi è più semplice ancora – cosa si mangerà? Al Gatto Verde sarà, citando lo stesso Bottura, un “barbecue contemporaneo” dove le materie prime del territorio verranno declinate secondo le tecniche d’avanguardia “fuori dal fuoco portate sul fuoco” – il tutto riunito in un menu degustazione da otto portate al prezzo di 140 euro affiancate alla carta.
Vera architrave del progetto “Al Gatto Verde“, tuttavia, è come ormai ampiamente accennato la sostenibilità ambientale. Spiega Massimo Bottura in una breve intervista rilasciata al Corriere: “Abbiamo recuperato le stalle di Casa Maria Luigia e le abbiamo rese auto sufficienti: quando piove l’acqua penetra nel pavimento esterno, viene convogliata in cisterne e usata per irrigare il prato”. Nulla è lasciato al caso, insomma: “Il calore dei forni viene recuperato. I tetti sono ricoperti di pannelli solari, per la legna usiamo le spuntature dei nostri alberi”.
D’altro canto non chiamatelo “fulmine a ciel sereno”: all’inizio dell’anno lo stesso Bottura non aveva esitato a ventilare l’apertura di un nuovo ristorante “rivoluzionario”. Al Gatto Verde sarà aperto al pubblico dal mercoledì alla domenica sera a partire dalle ore 19:30: golosi come siamo, abbiamo già provato a sbirciare sul sito ufficiale, ma al momento il collegamento rimanda allo spazio di Casa Maria Luigia.