La notizia è che Massimiliano Prete chiude una delle due pizzerie Sestogusto a Torino. Ed è una notizia inaspettata, visto il successo di un pizzaiolo che ha cambiato il volto dei lievitati in città. Aperta a dicembre 2022, la seconda sede di Sestogusto prometteva di essere la svolta nella carriera del pizzaiolo che, in questa zona d’Italia, ha costruito la sua carriera su una nuova idea di pizza, facendone una base lievitata (e versatile, dalla pala alla croccante, fino alla sua “fa croc”) per preparazioni gourmet. Tanto da riuscire negli anni a creare collaborazioni eccellenti, che mescolavano realmente pizza e alta cucina, con pizze firmate da super chef come Michelangelo Mammoliti o Enrico Crippa.
La chiusura del negozio di via Stampatori a Torino, gemello del punto vendita originario in via Mazzini, arriva dunque abbastanza di sorpresa. Ma non è come sembra, spiega il pizzaiolo. Nulla di allarmante, solo una reimpostazione delle priorità aziendali.
La spiegazione di Massimiliano Prete
Nessuna crisi del format Sestogusto, soltanto un riassetto organizzativo, spiega il lievitista Massimiliano Prete. “Siamo follemente innamorati del progetto Sestogusto che ci ha regalato e ci auguriamo ci regalerà sempre grandi emozioni, ma ci apprestiamo a vivere anche una nuova grande avventura, il nostro primo laboratorio, il luogo dove studiare e sperimentare, dove produrre tutti i nostri lievitati, dove mettere a punto nuovi prodotti”, spiega. “Aprirà a breve, richiederà molto lavoro e tutta la nostra attenzione, motivo per il quale abbiamo deciso di lasciare il nostro locale in via Stampatori”.
Insomma, i tempi erano maturi per un nuovo progetto, un grande laboratorio della panificazione, in cui dedicarsi all’innovazione di prodotto e alla realizzazione dei lievitati delle feste. Considerata la volontà di Massimiliano Prete di seguire direttamente i suoi progetti, non gli sarebbe stato possibile essere ovunque, e dunque ha deciso di sacrificare il secondo punto vendita torinese, preservando la storia aziendale e scegliendo dunque di salvare quello più storico. “Il nuovo laboratorio sarà un lavoro davvero grande e impegnativo, e non possiamo occuparcene contestualmente alla gestione di due locali – puntualizza lo chef – soprattutto dal momento che solo se ben seguiti garantiscono certi risultati”.
“Il cambiamento fa parte di noi, per crescere bisogna cambiare, per evolvere bisogna fare delle scelte”, prosegue Prete. “Non è sempre facile, ma è sempre stimolante, perché le sfide vanno accettate sempre se vuoi realizzare nuovi progetti o vedere concretizzarsi sogni nel cassetto”. E dà anche una piccolissima e timida anticipazione di quel che avverrà in via Stampatori, con la cessione del negozio a una nuova realtà di ristorazione. “Lasciamo il locale di via Stampatori grati e felici per le tante e grandi soddisfazioni che ci ha regalato in questi due anni, e lo lasciamo in ottime mani perché abbiamo trovato chi vi regalerà altrettante emozioni culinarie, con una proposta gastronomica davvero interessante e sorprendente”. Staremo a vedere.