Pare che le tragedie dividano l’Italia in due: da una parte chi s’impegna per arginare con ogni mezzo l’emergenza, dall’altra chi cerca di trarne profitto a tutti costi. Terremoti, inondazioni, e ora il Coronavirus, ogni urgenza attrae file di sciacalli pronti ad attingere nutrimento dalla psicosi dei cittadini. Il Covid-19 sta mettendo in luce, alla stregua di disastri di altra natura precedenti, il fenomeno dell’abusivismo commerciale. E’ il turno delle mascherine commercializzate da chiunque, ora da un birrificio artigianale, che le ha aggiunte ai prodotti in vendita sul proprio e-commerce.
Si tratta di un’azienda siciliana (Sikè) che ha ben pensato di metterle in vendita a prezzi “modici”: 100 euro per 50 mascherine chirurgiche usa e getta. Sul sito si legge: “Arrivano in soli 6 giorni, disponibili 1000 pezzi”. Anzi, dovremmo anche ringraziarli per questi saldi notevoli. Il kit, infatti, costerebbe 120,00 euro, ma gli imprenditori hanno deciso di omaggiare i clienti con un prezzo inferiore. A beh.
Casi simili a qusto, da quando l’Italia è in emergenza sanitaria, vengono monitorati dalla Guardia di finanza, che ha avviato controlli ad hoc. Pensiamo al caso di Palermo: proprio qualche giorno fa sono stati sequestrati due distributori di snack che erogavano mascherine, alla modica cifra di 10 euro.