Les jeux sont faits. Almeno per il momento, beninteso: la notizia è improvvisa e il futuro, a scanso di equivoci, rimane reticente. Quel che è certo è che Martino Ruggieri ha deciso di chiudere Maison Ruggieri, la sua creatura incastonata nell’ottavo arrondissement di Parigi.
Il primo, storico macaron ad appena cinque mesi dall’apertura, e il bis nell’edizione immediatamente successiva della Guida Michelin. Il vessillo in Rosso era di casa, insomma; e in un certo senso – considerando il curriculum del nostro protagonista – non poteva essere altrimenti. Ora, però, il proverbiale fulmine a ciel sereno: Maison Ruggieri chiude. Per andare dove, chiediamo noi? Immaginare un addio a Parigi, che è stata (ed è) un po’ la casa d’adozione, pare difficile.
Le dichiarazioni di chef Ruggieri
Classe 1986 e originario di Martina Franca, provincia di Taranto, Martino Ruggieri approda in veste di chef adjoint alla corte di Yannick Alléno nel 2014. La corte in questione, per intenderci, è il il Pavillon Ledoyen, tre stelle Michelin ad appena una manciata di passi dall’Avenue des Champs-Élysées. Ruggieri impara, sperimenta, cresce: negli anni guadagna l’epiteto di “braccio destro“, e si occupa anche (e soprattutto) della gestione delle cucine di tutti e tre i ristoranti all’interno del Pavillon.
Maison Ruggieri è, per prendere in prestito un’espressione del racconto anglosassone, la pienezza del coming of age. Il taglio del nastro risale all’ottobre del 2022, e i macaron gemelli, come già accennato, arrivano uno di seguito all’altro: il ristorante è elegante, con cucina a vista e rimandi a esperienze passate (su tutte la salsiera che ricorda l’esperienza al Bocuse d’Or); ed è – o almeno pare – la realizzazione di un sogno forgiato a immagine e somiglianza del suo demiurgo. Poi la chiusura.
Pochi, se non pochissimi, i dettagli lasciati trapelare. A dare corpo alla notizia sono in primis i colleghi di Bouillantes, magazine d’Oltralpe, che intitolano con un più che eloquente “Lo chef Martino Ruggieri lascia il ristorante Maison Ruggieri”. Contattiamo il diretto interessato, che conferma: “Sì, trasferisco la Maison in un altro posto”. Di trasloco si tratta, dunque: non ci resta che pazientare.