Il premier Mario Draghi, durante il suo discorso per la fiducia al Senato, ha toccato numerosi temi: dalla riforma fiscale e della pubblica amministrazione al Recovery plan, dal piano vaccinale fino al turismo.
In particolare sul tema del turismo, il presidente del Consiglio dei ministri ha spiegato che impedirà che tutte le imprese legate al turismo falliscano, come le strutture alberghiere, ma anche cinema e musei: “Un’impresa che certamente riaprirà dopo la pandemia è il turismo. Quindi investire nel turismo non significa buttar via i soldi, quei soldi torneranno indietro”, ha detto Mario Draghi nella replica in Aula al Senato. “Vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire. Bisogna impedire che in questo periodo queste imprese falliscano perché poi si perde un capitale che, spesso, è capitale umano. Per un Paese ad alta vocazione turistica come il nostro si tratta di una questione essenziale. Vanno messe in campo misure che permettano alle imprese del turismo di non fallire e ai lavoratori di tutelare i livelli di reddito”.
Il “metodo Draghi” prevedrà, secondo quanto dichiarato dal premier stesso, a un cambiamento nel nostro Paese di alcuni modelli legati al turismo: “alcuni modelli dovranno cambiare – spiega Draghi – “Ad esempio il modello del turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato.”
“Uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce” – ha quindi ribadito l’ex governatore della Bce – “Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche. Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi“.
Nell’ottica di una “ricostruzione”, Draghi assicura infine un continuo monitoraggio sui rischi delle infiltrazioni da parte delle mafie anche in questo settore: “Le possibili infiltrazioni della criminalità organizzata a seguito della crisi di liquidità in diversi settori viene costantemente seguito, con l’obiettivo di “anticipare una risposta strutturata in termini di prevenzione e contrasto“.
[ Fonte: Skytg24 ]