È morto improvvisamente all’età di 84 anni Marco Brignone, banchiere e imprenditore che a Torino aveva creato il polo gastronomico di EDIT – Eat Drink Innovate Together. Un’avventura faraonica, quella del birrificio con ristorante e cocktail bar in una zona periferica della città, in cui Brignone aveva riversato un entusiasmo quasi fanciullesco, decidendo che, dopo una vita passata a fare altro (prima la guida della Banca Brignone, fondata dal padre nel 1926, e poi il comprensorio sciistico di San Sicario), il cibo e il divertimento erano la svolta del nuovo millennio.
Nonostante non fosse più giovanissimo, Brignone ha messo molto del suo in quel progetto non facilissimo, prendendo attivamente parte a ogni decisione gestionale e organizzativa relativa alla struttura, ma scegliendo di mettere l’operatività in mano a qualcuno che avesse una visione più contemporanea, il giovane amministratore delegato di Edit Giovanni Rastrelli. Lo stesso entusiasmo e partecipazione che avevano dato origine al progetto Edit Brignone li ha messi nel suo ultimo progetto gastronomico torinese, quello di Porto Urbano, simbolo della rinascita dei Murazzi. L’imprenditore era infatti una delle figure principali dietro alla riapertura della prima delle arcate del Lungo Po torinese, finalmente restituite alla cittadinanza.
“È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa del nostro fondatore e presidente Marco Brignone.
La sua visione, la sua passione, i suoi ideali ed il suo spirito continueranno ad ispirare il nostro lavoro e modellare il futuro di EDIT”: così, lo staff di Edit, ha dato l’addio a Brignone sui social.