A Marano è stata sequestrata una pasticceria e quattro persone sono state denunciate perché vendevano zeppole sui social network. Va bene la Festa del Papà, va bene lo smart working, va bene che ci sono le norme di restrizione sociale e chiusura, ma alcune cose non si possono proprio fare. Incluso vendere dolci sui social media.
Diciamo che i carabinieri di Marano si sono visti letteralmente servire su un piatto d’argento il misfatto. Il titolare della pasticceria, infatti, aveva pubblicizzato sul profilo social della sua attività la prossima vendita a domicilio delle zeppole di San Giuseppe in vista della Festa del Papà, il tutto palesemente violando i divieti governativi per l’emergenza Coronavirus.
I carabinieri hanno così denunciato sia il titolare che i tre dipendenti dell’attività sita in corso Europa. Fra di essi c’era poi anche un addetto alle vendite ben noto alle forze dell’ordine: si pensa che possa essere un elemento importante del clan “Nuvoletta”.
Dentro il laboratorio i carabinieri hanno scoperto poi impasto, amarene sciroppate e altri ingredienti pronti ad essere trasformati in zeppole. Oltre alla denuncia e al sequestro della pasticceria, poi, l’attività è stata segnalata alle autorità competenti in materia affinché venga sospesa la licenza.