Evitare il diabete mangiando cioccolato? Sì, pare possibile – parola della scienza! -, ma c’è un “ma”. Il cioccolato in questione, tanto per cominciare, deve essere rigorosamente fondente: occorre evitare, invece, il collega al latte. E poi c’è da dire che, ancora secondo il mondo della scienza, si tratta di una questione “controversa”. Ma anche qui c’è un “ma”.
L’idea generale degli scienziati, dicevamo, è che la connessione tra consumo di cioccolato e il rischio di diabete di tipo 2 sia un terreno incidentato. Gli stessi scienziati, però, ammettono che la maggior parte degli studi sulla questione non aveva esplorato le evidentidifferenze tra le diverse tipologie di cioccolato.
Cambia il cacao, cambia lo zucchero e cambia il latte; tutti elementi che “possono influenzare l’associazione con il rischio di diabete di tipo 2”. E quindi?
Uno studio per vincerli tutti
Uno studio da poco pubblicato sul British Medical Journal ha infine tentato di piazzare paletti più rigorosi, e di differenziare tra le varianti di cioccolato. Gli studiosi hanno utilizzato i risultati di tre altre ricerche a lungo termine su infermieri e operatori sanitari negli Stati Uniti.
Il bacino di individui presi in esame è stato sottoposto a questionari di carattere alimentare ogni quattro anni. Le risposte sono state utili a indagare il legame tra il diabete e il consumo complessivo di cioccolato in 192.028 persone; e il legame tra la malattia e il tipo di cioccolato – fondente o al latte – in 111.654 persone. Il periodo medio di monitoraggio è stato di 25 anni.
Nel primo gruppo si sono contati 18.862 individui che, a un certo punto, hanno sviluppato il diabete di tipo 2. I ricercatori hanno scoperto che coloro che erano soliti mangiare una porzione da 28 grammi circa per almeno cinque volte a settimana, avevano il 10% in meno di probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a coloro che non lo mangiavano mai o raramente. E l’altro gruppo?
Di nuovo, parola ai numeri: 4.771 diabetici, con un rischio complessivamente più basso del 21% fatto registrare tra coloro che erano soliti mangiare una porzione di cioccolato fondente cinque volte a settimana. Vale poi la pena sottolineare che un maggiore apporto di cioccolato al latte, ma non fondente, è stato associato a un aumento di peso a lungo termine. Insomma: se tocca peccare di gola meglio farlo in un certo modo.